Analisi

OCCHI SULL’AVVERSARIO – Tutto quello che c’è da sapere sul Parma di D’Aversa, tra le sorprese dell’anno di questa Serie A

Dopo un brutto pareggio contro il Sassuolo che potrebbe aver sancito l’uscita dalla corsa scudetto, l’Inter tornerà in campo  questa sera per ritrovare la vittoria e consolidare quantomeno il distacco dalle inseguitrici che puntano a conquistare un posto per la prossima Champions League. Ad attendere i nerazzurri ci sarà il Parma, che superando ogni attesa si trova ora in piena corsa per un posto in Europa League confermandosi anche dopo il lungo stop dovuto all’emergenza coronavirus come una delle sorprese di questo campionato. Procediamo dunque con il nostro focus sulla squadra emiliana, presentata come di consueto in cinque punti.

LA SCALATA DALLA D ALLA A

Per cominciare è importante ricordare come, solo una stagione fa, il club emiliano fosse tornato ad assaporare il gusto della Serie A dopo l’incubo societario del 2015, culminato con il fallimento e la ripartenza dalla Serie D della nuova società sorta dalle ceneri della precedente. Un colpo durissimo per la città e per tutto il calcio italiano, che perdeva così una squadra storica, entrata nell’immaginario collettivo grazie ai successi e ai giocatori messi in mostra tra gli anni ’90 e i primi 2000.

Il nuovo assetto societario, tuttavia, non si è lasciato intimidire e ha da subito imbastito – grazie anche a una marcata superiorità economica sulle rivali di categoria – un progetto ambiziosissimo che, sotto la guida del capitano Alessandro Lucarelli, unico giocatore rimasto dopo l’ultima stagione in A, è riuscito a riportare la squadra in Serie A dopo soli tre anni. Un risultato senza precedenti, frutto di tre promozioni consecutive che hanno permesso di rivedere le stelle alla squadra nata dopo l’inferno del fallimento.

METODO D’AVERSA

Tra i protagonisti di questa rapida ascesa rientra sicuramente l’allenatore Roberto D’Aversa, che ha preso in mano la squadra in Lega Pro riuscendola a trascinare fino alla promozione in Serie A, dove, tra lo scetticismo di molti, è riuscito a confermarsi come un tecnico all’altezza della categoria attraverso un sistema tattico tanto semplice quanto intelligente e adatto alla rosa a disposizione.

Sia nella sua prima stagione da neopromossa che in quella attualmente in corso, il tecnico ha schierato la squadra su un 4-3-3 con un atteggiamento quasi unicamente speculativo, basato su una difesa con baricentro basso e finalizzata a lasciare agli avversari il minor spazio possibile tra le linee per minimizzare i pericoli e liberare il campo davanti per le letali ripartenze a campo aperto del tridente offensivo. Un sistema che gli ha permesso di affidare ai gregari – che in questo caso compongono la maggior parte della rosa – compiti precisi e alla portata, per permettere al contempo ai migliori giocatori (Gervinho e Kulusevksi su tutti) di sfruttare le proprie caratteristiche in un contesto ad essi altamente favorevole.

LA SITUAZIONE PRIMA DELLO STOP

La guida di D’Aversa ha permesso dunque alla squadra dell’anno scorso, fresca della promozione in Serie A, di conquistare la salvezza senza troppi patemi d’animo, con un quattordicesimo posto che ha permesso di gettare delle basi solide per ripartire e alzare ulteriormente l’asticella con l’arrivo della nuova stagione. Delle premesse che sono state rispettate se non addirittura superate nel corso di questa stagione, sospesa per l’emergenza Covid con un Parma al nono posto e in piena corsa Europa League, a soli quattro punti di distanza dal sesto posto e A uno dal settimo.

Per quanto il ritorno in Europa potrebbe rimanere solo un sogno, più legato al possibile tracollo di dirette concorrenti più attrezzate come Milan e Napoli, rimane evidente lo stato di salute della squadra emiliana, che anno dopo anno si sta confermando in continua crescita e sulla strada giusta per tornare, prima o poi, ai grandi fasti della sua epoca d’oro.

I PRIMI RISULTATI DOPO LA RIPRESA

La squadra emiliana ha fatto il suo ritorno in campo con il recupero ella 25^ giornata contro il Torino, dove gli uomini di D’Aversa hanno rimediato un pareggio per 1-1 che non ha soddisfatto nessuna delle due squadre in campo. Nel turno infrasettimanale, invece, il Parma ha ottenuto una convincente vittoria per 1-4 in casa del Genoa, grazie alla tripletta di un Cornelius in stato di grazia e al gol del solito Kulusevski, confermatosi ancora una volta come uno dei talenti più interessanti del nostro campionato.

I ducali hanno dunque confermato il buon andamento fatto registrare per tutta la stagione. Per quanto si tratti di un campione ridotto, infatti, il pareggio e la vittoria ottenute hanno rilanciato ulteriormente le ambizioni europee della squadra, ora al settimo posto sopra e più agguerrita che mai per ottenere un risultato che a inizio stagione poteva essere considerato solo un sogno.

LA ROSA A DISPOSIZIONE

Come detto in precedenza la rosa del Parma è composta per larga parte da affidabili gregari, ma non va sottovalutato il lavoro che sta portando avanti il d.s. Faggiano per portare la squadra, passo dopo passo, ad un livello superiore. Nelle ultime sessioni di calciomercato sono state infatti portate a termine operazioni come quelle per Cornelius, Darmian, Kucka, Kurtic e Inglese, tutti giocatori in grado di dire la propria e dare un contributo importante in ogni squadra italiana di media classifica. Senza contare la grande intuizione Kulusevski, che dopo soli sei mesi di campionato ha permesso di mettere al sicuro un’operazione da 40 milioni con la Juve.

Ed è proprio l’ex talento atalantino a costituire, insieme a un Gervinho rinato dopo l’esperienza in Cina, i maggiori pericoli a disposizione di D’Aversa, che proprio intorno alle loro qualità ha continuato a rifinire il sistema di gioco della squadra emiliana, che si è affermata come una delle maggiori sorprese di questa stagione dimostrando di poter dire la sua e mettere in difficoltà chiunque.

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Luca Tagliabue