Dopo settimane di titoli e articoli, è finalmente arrivato il momento della cessione di Andrea Pinamonti al Sassuolo. Il centravanti classe 1999 passa ai neroverdi per la cifra di circa 20 milioni di euro, in prestito con obbligo di riscatto, pagabili in 4 anni. In questo approfondimento, discuteremo della cifra a cui è andato via il prodotto del settore giovanile nerazzurro ma anche di tante altre questioni: come, per esempio, quella della recompra.
IL PREZZO
La cifra di 20 milioni di euro può far storcere un po’ il naso, soprattutto quando altri attaccanti simili (almeno come età) come Scamacca (venduto al West Ham per 36 milioni di euro più bonus) e Raspadori (vicino al Napoli per una cifra superiore ai 35 milioni di euro) vengono venduti per cifre superiori. Ma c’è una ragione per cui Pinamonti è stato venduto a 20 milioni di euro.
CONFRONTO CON SCAMACCA E RASPADORI
Proviamo a confrontare i tre talentuosi attaccanti italiani, con i numeri della passata stagione presenti sul portale di Who Scored:
Se diamo un occhio ai numeri, tra gol e assist, i tre attaccanti si equivalgono. Anche se c’è da dire che Scamacca ha giocato più o meno 700 minuti in meno di Raspadori e Pinamonti. Dall’altro lato, c’è da dire che Pinamonti ha giocato in una squadra molto meno offensiva rispetto al Sassuolo.
Insomma, se parliamo di statistiche e numeri le cose cominciano a bilanciarsi. Ma la vera differenza sta nei club che hanno deciso di puntare su questi giocatori.
Alla porta del Sassuolo hanno bussato rispettivamente West Ham e Napoli. Da una parte, abbiamo un club di Premier League con una disponibilità economica sicuramente superiore alla maggior parte dei club italiani. Questo il Sassuolo lo sa ed ha portato ad alzare il prezzo.
Dall’altra parte, c’è il Napoli: squadra che ha abbassato il monte ingaggi in modo importante, ha ceduto (e cederà ancora visto l’addio imminente di Fabian Ruiz) e anche questo il Sassuolo lo sa.
A tutto questo, c’è da aggiungere che Scamacca e Raspadori non sono mai stati messi sul mercato: il Sassuolo poteva tranquillamente tenerli. A differenza di Pinamonti: dichiarato fin da subito come partente da parte dell’Inter.
Un altro elemento fondamentale è lo stipendio di Pinamonti che si dovrebbe aggirare sui due milioni di euro. Capite bene che si tratta di un esborso decisamente importante per una squadra di medio livello in Serie A. Dobbiamo considerarlo come un altro fattore che ha pesato nella valutazione economica di Pinamonti.
IL MERCATO DEI ’99
Il prezzo di Pinamonti comincia ad assumere ancora più senso se andiamo a vedere le cifre a cui sono andati via gli attaccanti under-23 in giro per l’Europa:
Dai dati Transfermarkt, Pinamonti si posizionerebbe appena sotto colpi come Adeyemi-Borussia Dortmund e Sinisterra-Leeds (prezzo maggiorato sempre per le questioni legate alla Premier League dove i club, in media, sono più ricchi rispetto agli altri campionati ).
LA QUESTIONE RECOMPRA
Arriviamo ora a uno dei punti più discussi di questa trattativa: l’assenza del diritto di recompra. Nelle ultime settimane si è sempre sottolineato come l’Inter non voglia perdere controllo dei propri talenti. É il caso di Cesare Casadei ma anche quello di Pinamonti. Secondo le ultime indiscrezioni, però, il diritto di recompra a favore dei nerazzurri non ci sarà e sembra essere proprio una scelta accordata anche dalla stessa Inter. Vediamo perché.
Stando alle ultime normative approvate nell’aprile 2019 al regolamento ufficiale della FIGC, il cosiddetto diritto di recompra“non avrà più effetti sotto il profilo fiscale, se non quando vengono effettivamente maturati. Gli effetti contabili delle eventuali plusvalenze-minusvalenze, è stato stabilito, avranno infatti decorrenza dal momento dell’esercizio o della rinuncia del diritto di opzione”. In altre parole, l’eventuale plusvalenza o minusvalenza relativa ad un’operazione in cui viene inserito il diritto di recompra non è più registrabile all’interno dell’esercizio di bilancio corrente. Essa, infatti, potrà essere registrata solamente o al momento di riacquisto del giocatore, o al momento della scadenza della clausola.
In questo modo, l’Inter potrà incassare la plusvalenza di 7,5 milioni di euro fin da subito. Se il diritto di recompra fosse stato presente nella trattativa, l’Inter avrebbe dovuto aspettare di ricomprare Pinamonti o che il suddetto diritto scadesse, quindi presumibilmente sarebbero dovuti passare almeno due o addirittura 3 anni.
PUÓ SALVARE SKRINIAR?
L’ultimo tema legato alla cessione di Pinamonti riguarda Milan Skriniar. I 20 milioni che incasserà l’Inter non avvicinano di molto i nerazzurri all’obiettivo dei 60 milioni di euro d’attivo sul mercato, ma sicuramente aiutano. Una contemporanea cessione di Casadei (conteso da tanti club) darebbe una mano in più alla dirigenza dell’Inter per resistere ad eventuali rilanci da parte del PSG. Riuscendo così a posticipare la cessione del big al 30 giugno 2023. Basterà? Non è detto. Ma le chance ora sono leggermente più alte per la permanenza di Skriniar.
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