Quando San Siro accolse Ranieri da “amico”
La ?prima? da allenatore dell’Inter alla Scala del calcio per Claudio Ranieri riserva al tecnico testaccino una sfida complessa e dai contorni altamente suggestivi, contro un avversario di quelli duri e pericolosi come il Napoli di Mazzarri. Gara intrigante dunque, innanzitutto per lo stesso Ranieri. Lui che proprio nella città partenopea ha vissuto una delle sue prime esperienze da allenatore nella massima serie italiana dal 1991 al 1993, due stagioni in cui ha ottenuto un ottimo quarto posto prima e un immeritato esonero a opera del presidente Ferlaino poi. Sembra passata una vita da allora, e in effetti un ventennio di storia, un ventennio di calcio allenato, insegnato in giro per il mondo non è robetta di poco conto, anzi si potrebbe dire che per Ranieri è stato proprio questo il lasciapassare per la Pinetina. Occorreva un allenatore d?esperienza all’Inter dopo il naufragio firmato Gasperini. Occorreva un vecchio lupo di mare navigato e temprato. Ed eccolo il capitano Ranieri. Rimettere a posto la barca e riportarla di nuovo verso il largo, sperando che il vento continui a soffiare in questa stessa direzione. Di certo non si farà prendere dall’emozione nell’affrontare una sua vecchia squadra, d?altronde tra le mani gliene sono passate tante. Ma ora allena l’Inter, un top club che negli ultimi anni ha abituato i suoi tifosi al sapore della vittoria. E Ranieri è chiamato sabato sera a cucinare un piatto delizioso, un piatto che valga tre punti in classifica. Perché due vittorie in due gare sono un gran bel biglietto da visita per qualsiasi allenatore ma sono pur sempre soltanto un inizio e rimediare una brutta figura davanti al pubblico amico, contro una rivale per lo scudetto oltretutto, rischierebbe di creare già una crepa nella panchina per ora solidissima del tecnico romano. E allora fiducia alla vecchia ricetta tattica. Il buon vecchio 4-4-2 (4-3-1-2 ad essere precisi) ha ridato solidità a una squadra che pareva sfilacciata e disordinata. I recuperi di giocatori chiave come Stankovic e forse Maicon dovrebbero dare ulteriore sostanza ai reparti. Inoltre il probabile forfait di Pazzini non dovrebbe creare grossi grattacapi al tecnico nerazzurro che può contare su un Milito in lenta ma costante ripresa oppure su un Mauro Zarate col morale alle stelle dopo il tanto agognato primo gol con la maglia nerazzura (e che gol!) da affiancare a un riposato e sempre più inserito Diego Forlan. Insomma per Ranieri l’unico cruccio è quello di non aver a disposizione Sneijder, probabilmente il meno ?rimpiazzabile? della compagnia. Ma la trequarti troverebbe nella freschezza e nella voglia di dimostrare il proprio talento di due giovani come Alvarez e Coutinho delle interessanti alternative all’olandese. Lo spettacolo sta quasi per iniziare. Il sipario sta per alzarsi al San Siro. A Ranieri e ai suoi uomini il compito di imbastire una sinfonia all’altezza delle aspettative. E che il tutto finisca in una marcia trionfale.ù Michele Femminella