Più che la fine di una partita, gli ultimi minuti di Juventus-Inter sono sembrati la tipica scena da saloon che solitamente si vede nei film western. Un finale troppo brutto per una sfida e un palcoscenico del genere, una semifinale di coppa nazionale. Ma ripercorriamo per gradi quanto accaduto allo Stadium e vediamo quali potranno essere le conseguenze per i diretti interessati.
RICOSTRUZIONE DEI FATTI IN CAMPO – L’episodio che ha dato il via alla vicenda, secondo quanto scrive TuttoSport, è stato il fallo duro di Lukaku su Gatti. Da quel momento sarebbero partiti gli ululati razzisti dalla maggioranza degli oltre 5000 tifosi presenti nella curva bianconera (Tribuna Sud). Come reazione a questo comportamento Big Rom, dopo aver realizzato il rigore dell’1-1 allo scadere, ha esultato con un gesto già visto in Nazionale rivolgendosi agli stessi ultras juventini, che di contro-risposta hanno rincarato la dose dei “booo” e avrebbero pure lanciato alcuni oggetti in campo, alcuni di questi provenienti anche dalla Tribuna Ovest. Da cui, secondo La Stampa, sarebbero stati pronunciati pure diversi insulti razzisti come “Negro di m..” e versi di scimmia. Da lì, poi, parte il primo parapiglia che si conclude con l’ammonizione di Lukaku (espulso per doppio giallo) e di Cuadrado.
LA MAXI RISSA – Ma dopo il triplice fischio, scatta il secondo round. Cuadrado e Handanovic (ex compagni di squadra all’Udinese) sembrano volersi chiarire, in realtà però il “chiarimento” si trasforma in una nuova rissa: il portiere lo trattiene per una spalla (o il collo?) dopo avergli insultato la madre (lo riporta Il Corriere della Sera), il colombiano sembra assestargli una manata con la destra. Lì intervengono i due assistenti Costanzo e Passeri che, assieme a uno degli uomini della Procura federale, l’avvocato Francesco Keller di Bergamo, contribuiscono a segnare tutto nel referto, come affermato da Il Corriere dello Sport. Ma bisogna vedere cosa e quanto avrà scritto l’arbitro, Davide Massa, che comunque sarà riascoltato dalla autorità competenti. Infine, c’è il “mistero” degli spogliatoi: secondo La Gazzetta dello Sport la rissa non sarebbe proseguita anche oltre il terreno di gioco, mentre per La Stampa il vice ds Dario Baccin avrebbe insultato a ripetizione il direttore di gara, tentando di arrivare al contatto fisico ma venendo bloccato dai dirigenti nerazzurri.
SQUALIFICHE – ll giudice sportivo Gerardo Mastrandrea dovrebbe decidere oggi tutti i provvedimenti. In base a quanto scrive la rosea, Lukaku sarà sicuramente squalificato: praticamente impossibile che venga rimosso il cartellino rosso. E il precedente con Lookman è stato riportato in modo errato, oltre che essere diverso rispetto a questo caso: all’atalantino non fu tolto il giallo. Il tentato pugno di Cuadrado ad Handanovic potrebbe provocare la squalifica pesante del colombiano: per la «condotta violenta», che è un gradino più su della «condotta gravemente antisportiva», si rischiano tre turni di stop. Il portiere dovrebbe beccarsi una sola giornata, anche se potrebbero diventare due in caso il suo comportamento fosse ritenuto provocatorio. C’è poi la vicenda della Tribuna Sud della Juve: le urla razziste contro Lukaku porteranno di certo a una sanzione, multa o squalifica del settore dell’Allianz Stadium da scontare comunque in Coppa Italia. Il club bianconero ha sottolineato che «sta collaborando con le forze dell’ordine per individuare i responsabili». Non solo, la società ha confermato di essere pronta pure a bandire questi “tifosi”. Ed è proprio questo atteggiamento collaborativo che potrebbe ridurre la pena inflitta. L’epilogo più probabile? Chiusura del settore per un turno con la condizionale, cioè la sospensiva per un anno. Nel caso l’episodio si ripetesse, la squalifica sarebbe di due turni (o più). Senza condizionale.
E ORA? – Quel che è certo è che l’altro ieri allo Stadium si è verificato uno dei tanti episodi ignobili di razzismo del calcio italiano. Una piaga – ormai troppo frequente e diventata inammissibile – che prescinde dal tifo e dai colori. E alla quale va trovata una soluzione. Seria. Una proposta interessante, come scrive Repubblica, verrà avanzata da Marotta al prossimo Consiglio Figc: un cambio del regolamento che prevede, in caso di ululati e offese a sfondo razziale, che i procuratori federali possano fare immediata segnalazione all’arbitro. Oppure l’idea lanciata dalla Lega, ovvero permettere il riconoscimento facciale dei colpevoli attraverso le telecamere: la strumentazione è già presente, ma occorre che il Garante della Privacy ne sblocchi l’utilizzo. Due belle iniziative per evitare che si ripetano le pessime scene viste in Juventus-Inter. L’ennesimo finale da saloon di cui non abbiamo bisogno.
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