Analisi

Qualità, corsa e fiducia: che questa possa essere la rivincita di Sensi?

Le ultime due stagioni di Stefano Sensi sono state un calvario, specie perché arrivate come un fulmine a ciel sereno dopo la sua consacrazione durante i primi mesi all’Inter. Da quel maledetto Inter-Juve in cui si fermò la prima volta, il “folletto” del centrocampo nerazzurro non è più riuscito a tornare sé stesso, intrappolato in un vortice di infortuni cronici. Eppure, sotto quel cumulo di acciacchi, la qualità pulsa ancora e Simone Inzaghi lo ha capito.

Il primissimo periodo nerazzurro di Sensi aveva messo in mostra un ragazzo ricco di talento ed energia, imprendibile nello stretto e illuminante nella trequarti avversaria. Un gigante in un corpo tascabile, capace di prendersi, appena arrivato, l’Inter sulle spalle e di trascinarla senza alcun timore reverenziale. Dopo il primo vero crack però, qualcosa si è rotto dentro di lui, e non tanto a livello fisico. Il lungo stop lo ha fatto diventare titubante, timoroso. Non riusciva più a mettere la gamba nei contrasti, ogni minima contrattura, anche un semplice crampo, lo metteva in allarme e lo costringeva a fermarsi. I tempi troppo stretti per il primo recupero, lo avevano portato a convincersi di non essere mai pronto, di non essere mai pienamente recuperato. Un blocco non solo fisico, ma soprattutto mentale. Che però ora potrebbe essersi sciolto.

Sensi (@Getty Images)

Il neo tecnico nerazzurro infatti non si è fatto tentare dalla fragilità cronica del giocatore, chiedendo un sostituto o di metterlo sul mercato, anzi. Certo delle sue immense qualità, ha insistito per trattenerlo e cercare di recuperarlo al meglio, soprattutto perché quasi tutti gli infortuni patiti erano di entità minore e, per quanto fastidiosi, non eccessivamente debilitanti. Lo ha coccolato e osservato, facendolo sentire al centro del progetto (specie ora che l’uomo più abile tecnicamente, Eriksen, è indisponibile fino a data da destinarsi) e schierandolo sempre nel pre campionato. Lo ha rimesso sotto i riflettori, chiedendogli solo di fare quello che sa fare meglio: illuminare il gioco. E Sensi, finalmente, ha risposto presente.

Certo, si tratta di calcio d’agosto, ma i segnali sono molto incoraggianti. L’ex calciatore del Sassuolo, che comunque non ha mai perso il tocco e la classe, ora corre e non sembra più temere i contrasti, rilancia l’azione e si inserisce in area di rigore. Sembra tornato il meraviglioso tuttocampista di cui i tifosi nerazzurri si erano innamorati, l’arma in più che Antonio Conte non ha mai potuto sfruttare al massimo. L’intesa coi compagni è ottima e probabilmente nella mente di Inzaghi può diventare ciò che era per lui Luis Alberto alla Lazio.

Insomma, pur con tutta la scaramanzia e le precauzioni del caso, questa potrebbe finalmente essere la stagione del rilancio per Sensi, un progetto di campione che ha sofferto molto, troppo, i capricci del proprio corpo e della propria mente. L’età è dalla sua parte, così come, per ora, le circostanze. Inzaghi potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto per farlo tornare il meraviglioso artista che tutti ricordiamo. Perciò forza Stefano, facci vedere cosa sai fare davvero. L’Inter ti aspetta. La Nazionale ti aspetta. Il calcio ti aspetta.

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Pietro Magnani