San Siro fine dell’incubo: il Chievo è battuto
Iniziamo dalla fine…Inter batte Chievo uno a zero. Niente di eclatante, una vittoria di misura su una squadra abituata a navigare nelle zone tranquille della classifica non può essere di certo salutata come un’impresa storica, però la classifica si muove e il risultato è frutto di una prestazione ordinata e concreta, figlia legittima dei dettami di Claudio Ranieri. QUANDO GLI SPAZI BISOGNA INVENTARLI…Nel corso della stagione capiterà spesso d’imbattersi in squadre che, come il Chievo di ieri, tenderanno a chiudersi a riccio nella loro trequarti, puntando poi su ripartenze veloci per rovesciare in fretta il gioco. Ieri prima di arrivare al sospirato vantaggio, Sneijder & C. hanno provato a crearsi varchi utili incentivando rispetto alle ultime sfide, i movimenti sulle fasce laterali. Zarate partendo dalla sinistra, ha cercato molto il dialogo con Wes mentre Yuto Nagatomo è rimasto una decina di metri indietro limitando, almeno inizialmente, le sue sgroppate in avanti. Bene Lucio e Chivu, ritornato per necessità al centro della difesa nerazzurra, che hanno saputo impostare l’azione dalla propria trequarti senza rinunciare al fraseggio palla a terra coi vari Motta, Cambiasso e Zanetti. Insomma tanto possesso palla e qualche pregevole iniziativa, ma poche occasioni fino alla mezz’ora… LA PARTITA SI SBLOCCA. Il gol, come spesso capita di vedere sui campi di Serie A, è frutto di un angolo pennellato al centro da Sneijder con Thiago Motta lesto a svettare al centro dell’area di rigore e superare Sorrentino con un pregevole colpo di testa. Sfatato il tabù San Siro. Da qui in poi per l’Inter inizia un’altra partita. L’undici di Ranieri dimostra maggiore sicurezza, l’azione, complice la possibilità di sfruttare gli spazi lasciati giocoforza dal Chievo, si sviluppa maggiormente in verticale e il binario di destra Zanetti-Maicon diventa la chiave di volta della gara. Il brasiliano in particolare, sembra essere tornato quello di due anni fa: inserimenti continui palla al piede che hanno letteralmente fatto impazzire Vacek ed Hetemaj, i suoi malcapitati dirimpettai.
ALTRA NOTA LIETA: LA DIFESA. Dopo il gol del vantaggio niente paura come era accaduto a Lille non più tardi di cinque giorni fa, Pellissier praticamente annullato, idem Paloschi, mai in partita Cruzado che nelle idee di Mister Di Carlo avrebbe dovuto ispirare le punte clivensi. Mai in sofferenza l’Inter, che anzi avrebbe potuto incrementare il vantaggio nella ripresa con gli inserimenti più frequenti di Nagatomo sulla fascia sinistra e con Cambiasso e Motta a favorire verticalizzazioni rapide e precise per i compagni. Poco servito invece Pazzini, guardato a vista dai centrali dei Mussi Volanti, che ha però avuto il merito di aprire gli spazi agli inserimenti centrali del suo partner d’attacco, Zarate e a Sneijder. In sostanza tre punti e zero gol subiti nelle ultime due gare. Basta e avanza…