Analisi

Sanchez è l’arma in più di Conte: mollata la valigia ora può fare la differenza

Alexis Sanchez è probabilmente, sotto l’aspetto tecnico, uno dei giocatori più completi dell’intera Serie A. In pochi uniscono il suo tocco di palla, la sua rapidità, la sua visione di gioco. Eppure, nonostante le immense qualità, la sua permanenza in nerazzurro fino a fine stagione non era affatto scontata, anzi. Lo scambio con Dzeko è saltato proprio sul traguardo, eppure potrebbe non essere un male: il cileno sembra avere voglia di rivalsa.

Ieri è entrato in campo con una verve che di recente sembrava essersi attenuata, mettendo una palla sensazionale a Lukaku per il goal del 4 a 0 e giocando un’ottimo scampolo di partita. Non era scontato che dopo essere stato ad un passo dalla cessione alla Roma potesse mettere tanta abnegazione in campo. Parecchi giocatori messi di fronte alla realtà di essere sacrificabili tirano i remi in barca. Sanchez invece ha dimostrato ancora una volta di essere un professionista esemplare, di lavorare sempre per il bene della squadra in qualsiasi condizione. E proprio questo a fine stagione potrebbe fare la differenza.

Alexis Sanchez, Getty Images

Paradossalmente lo scambio saltato rischia di avere un ritorno positivo in casa Inter. Certo, così la squadra non ha un vice Lukaku affidabile, ma ha probabilmente dato un assist ad uno come Alexis, col sangue caldo cileno nelle vene, di dimostrare quanto vale davvero. La voglia di rivalsa, di riprendersi la squadra e di rimanere al centro del progetto potrebbero fornire a Conte un’arma in più fondamentale per puntare allo Scudetto, altro che piano b. Il tecnico nerazzurro, a prescindere dal suo mancato apporto in zona goal, lo apprezza molto e sa quanto possa essere utile a questa squadra per aprire le partite. La sua permanenza potrebbe portare più benefici di quanto ci si potesse aspettare.

Anche perché è la Roma ad avere un epurato in casa. Sanchez, al di là della tentazione bosniaca, è parte integrante dell‘Inter, il “dodicesimo uomo”, primo nelle rotazioni. Problemi fisici cronici permettendo, è lui l’alternativa principale per non dare punti di riferimento in attacco. Quindi in sostanza i nerazzurri non perdono nulla, restano nella esatta situazione di prima. A cambiare sarà forse solo l’atteggiamento dell’ex ‘nino maravilla’: ora ha un motivo in più per dimostrare al mondo di non essere diventato un calciatore qualsiasi, un po’ come successo 3 stagioni fa a Marcelo Brozovic, trasformatosi dopo la mancata cessione al Siviglia.

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Pietro Magnani

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