Il gol alla Juventus nel ritorno della semifinale di Coppa Italia ha un valore enorme a più livelli. Garantisce innanzitutto la possibilità di conquistare un altro trofeo, elimina l’eterna rivale, porta un tesoretto economico sempre importante per le casse dell’Inter e, infine, accende il dibattito su Federico Dimarco: buona riserva o titolare del presente e del futuro della squadra nerazzurra?
La discussione è aperta da tempo: le critiche per alcune lacune in fase difensiva hanno spesso sopraffatto l’oggettività di un peso offensivo sempre più determinante del numero 32, che sta vivendo l’annata della consacrazione ad alti livelli. Grazie anche all’exploit con la Nazionale di Mancini all’inizio di questa stagione, l’esperimento del terzo di difesa è stato accantonato riportando Dimarco costantemente nel ruolo di quinto, che come ha ammesso lui stesso è quello che preferisce. E si vede.
Oggi è Federico Dimarco è tra i migliori laterali in circolazione. Lo dimostrano i numeri.
Partiamo dalla valutazione di mercato che il portale Transfermarkt gli assegna. Niente di ufficiale, ma aiuta a fare una stima. Oggi il laterale nerazzurro viene valutato attorno ai 25 milioni di euro (ed è facile ipotizzare che nel prossimo aggiornamento di metà giugno verrà rivisto nuovamente verso l’alto). Tra i terzini/esterni mancini sullo stesso portale solo 13 calciatori hanno un valore più alto di lui, se includiamo anche quelli di piede destro Dimarco rientra comunque nella top 30. Considerando che al suo ritorno a Milano era valutato sui 10 milioni, il balzo in avanti è già considerevole. Ma andiamo più nel dettaglio.
In questa stagione Federico ha messo a segno 5 gol e 7 assist giocando un totale di 2511 minuti spalmati su 40 presenze, condizionate tra l’altro da un problema di pubalgia che lo ha limitato. Confrontiamo questi numeri con i laterali mancini che lo precedono nella classifica del valore di mercato:
(per agevolarvi sono in grassetto solo i dati superiori a quelli di Dimarco)
Nome calciatore | Gol | Assist |
Alphonso Davies | 3 | 8 |
Nuno Mendes | 2 | 7 |
Theo Hernandez | 3 | 5 |
Andrew Robertson | 0 | 11 |
Marc Cucurella | 0 | 2 |
Oleksandr Zinchenko | 1 | 2 |
Ben Chilwell | 2 | 4 |
Ferland Mendy | 0 | 2 |
José Gayà | 1 | 3 |
Luke Shaw | 1 | 6 |
Alejandro Baldé | 0 | 6 |
Tyrick Mitchell | 0 | 2 |
FEDERICO DIMARCO | 5 | 7 |
Filip Kostic | 3 | 12 |
Certo, alcuni di questi calciatori giocano da terzini in una difesa a quattro e inevitabilmente la loro presenza offensiva ne risente rispetto a Dimarco, che da quinto ha una propensione all’attacco molto marcata. Ogni possibile paragone però dovrebbe tener conto di infinite variabili dovute anche a come ogni squadra permette ai singoli di interpretare il ruolo e in questa sede ci interessa solamente portare alla vostra attenzione un’analisi complessiva.
Per questo motivo, andiamo avanti. Secondo i dati raccolti dal portale Fbref, negli ultimi 365 giorni Dimarco nel paragone con tutti gli esterni dei top 5 campionati europei è:
In Serie A, secondo i dati Kickest è:
Il rating statistico complessivo secondo WhoScored è di 6,80, dato che gli vale il 67° posto complessivo tra tutti i giocatori di Serie A non troppo distante da rivali come Kostic (56° a 6,83) e Theo Hernandez (49° a 6,85).
I punti deboli? Nel dribbling non figura nei primi della classe, così come dal punto di vista difensivo i numeri di Dimarco non solo elevatissimi. Ma anche qui la specifica è doverosa: il ruolo di quinto in un’Inter che nella quasi totalità delle partite domina il possesso palla e la manovra corale annulla tante giocate dei singoli, è per forza di cose influenzato dal contesto. Il laterale dell’Inter, finché lo stile di gioco è questo, non potrà mai avere lo stesso numero di interventi difensivi di un terzino schierato basso in una squadra che lascia il possesso palla all’avversario, per intenderci. Qualsiasi tipo di paragone su questi numeri dunque diventa difficile.
In ogni caso i celebri errori di Bologna dell’anno scorso o di Firenze ad inizio stagione, col passare del tempo sono diventati sempre più rari e meno evidenti.
E la sensazione netta, numeri alla mano, è che in questo momento per il gioco dell’Inter ci siano davvero pochi calciatori in circolazione più funzionali di Dimarco, diventato oggi di fatto l’erede di Perisic che chiuse la scorsa stagione con 10 gol e 9 assist. Ha altre 10 partite a disposizione (magari 11…) per tentare di eguagliarlo.
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