Abbiamo parlato di anticipare la concorrenza. In questo caso, Marotta e Ausilio estremizzano il concetto, pagando 27 milioni di euro al Tottenham per il centrocampista danese che sarebbe andato in scadenza il 30 giugno successivo. La dirigenza nerazzurra, conscia della possibile asta estiva, accetta le condizioni degli Spurs e lo porta a Milano, con tanto di presentazione in grande stile alla Scala.
Eriksen ci mette (molto) più del previsto a ingranare. Un anno intero di prove poco convincenti, panchine e spezzoni, anche in finale di Europa League, a causa di un’iniziale incompatibilità tattica e caratteriale con Antonio Conte. Poi però arriva il 26 gennaio 2021, i quarti di Coppa Italia col Milan, il meraviglioso gol su punizione all’ultimo secondo che porta l’Inter in semifinale. E lì comincia un’altra storia: Eriksen diventa titolare fisso e completa il centrocampo composto da Brozovic e Barella. È l’inizio della cavalcata tricolore dell’Inter, che si riprende il trono d’Italia 11 anni dopo l’ultima volta.
L’epilogo lascia tanti rimpianti per ciò che sarebbe potuto essere. Agli Europei della stessa estate, il danese è vittima di un arresto cardiaco in campo che fa temere il peggio. Gli viene impiantato un defibrillatore, che collide con le normative vigenti in Italia. La risoluzione contrattuale è l’unica via percorribile.
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