Sulla panchina dell’Inter è tornato da un paio di mesi Roberto Mancini, sostituto di Walter Mazzarri. La stagione nerazzurra è una delle più tristi, la rosa una delle meno competitive che si ricordino. A gennaio la dirigenza prova a cambiare marcia acquistando, fra gli altri, anche Shaqiri e Podolski che si prendono inizialmente la scena, ma sul campo deludono. Chi arriva in sordina è invece il centrocampista croato: l’Inter lo prende in prestito con obbligo di riscatto per 8 milioni di euro.
Un colpaccio, a posteriori. Il problema è che, per tre anni, i vari Mancini, De Boer e Pioli faticano a trovargli un ruolo e lui non riesce a garantire continuità, sebbene il talento sia ben visibile. Ci vuole Luciano Spalletti che, nel gennaio 2018, prima stoppa la cessione al Siviglia in extremis e poi se lo inventa regista. Per Brozovic è come vincere un prestigioso concorso: posto fisso, all’Inter.
Il resto è storia: otto stagioni e mezza in nerazzurro con uno Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe e due finali europee (Champions ed Europa League). Un’ultima annata complicata, a livello di rapporti con la dirigenza e problemi fisici, spinge Marotta e Ausilio a cederlo nell’estate 2023 all’Al Nassr per circa 18 milioni di euro, complice l’ascesa di Calhanoglu nel ruolo.
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