28 Agosto 2021

Verona-Inter, qual è stato il problema del primo tempo? I dati che lo spiegano

La prima frazione di gioco del Bentegodi ha messo in luce alcuni problemi della manovra nerazzurra

Marcelo Brozovic (@Getty Images)

É stato un esordio da sogno per Joaquin Correa: il Tucu ha risollevato e ribaltato la partita portandola a favore dell’Inter. L’ex Lazio è entrato e ha spaccato il match in due. Per fortuna, perché, fino al momento del secondo gol, la situazione è stata molto difficile. I problemi principali ci sono stati prevalentemente nel primo tempo, con l’erroraccio di Handanovic a peggiorare il tutto. Ma quello sbaglio non nasce dal nulla. Tutto inizia con l’atteggiamento tattico del Verona che ha messo da subito in difficoltà i nerazzurri. Il teorema, come detto ieri sera nella pagelle di PassioneInter, secondo cui se blocchi Brozovic, blocchi l’Inter, è stato un’altra volta confermato.

Marcelo Brozovic (@Getty Images)

Il croato, lo sappiamo, è il fulcro del gioco nerazzurro e la partita contro il Genoa lo aveva già dimostrato (104 tocchi, più di tutti i giocatori). Ecco, ieri sono stati meno della metà (46 tocchi). Pochissimi. L’Hellas Verona ha attuato un pressing per bloccare il centrocampista numero 77. Brozovic è stato costretto a giocate di prima e di fretta. Il gol dell’1-0 gialloblù nasce proprio da una pressione della formazione di Di Francesco su Handanovic. Il portiere sloveno ha toccato più palloni del normale, addirittura 44: quasi come il croato. Questo ha creato un cortocircuito nel sistema di Simone Inzaghi.

Lautaro Martinez

Lautaro Martinez (@Getty Images)

PRESENZA IN AREA – Non è un caso che i tre gol siano arrivati tutti da sviluppi fuori dall’area di rigore: infatti, i nerazzurri sono stati pochissimo nell’area del Verona: 16 tocchi. La partita è stata nervosa e si è giocata prevalentemente a centrocampo. Barella è stato il calciatore dell’Inter più volte protagonista con la palla, quasi naturale in una partita di lotta. L’imprecisione a centrocampo da parte di Calhanoglu non ha permesso al turco di regalare qualità: l’ex Milan ha completato soltanto il 70% dei passaggi tentati. I primi due gol nerazzurri, infatti, sono arrivati dalle fasce: prima con la rimessa laterale di Perisic e poi con il super cross di Darmian.

Correa

Correa (@Getty Images)

EFFETTO CORREA – L’argentino, una volta entrato in campo, è riuscito a dare verticalità alla squadra di Simone Inzaghi posizionandosi in mezzo alle linee gialloblù. Ha toccato pochi palloni, ma di grande qualità: due si sono trasformati in gol e uno poteva diventare un assist meraviglioso per Barella (ed è stata proprio un’imbucata centrale). In questo senso, il Tucu può diventare letale nelle partite chiuse come quella di ieri sera a Verona. Un dato di fatto è che mister Inzaghi ha così tante carte nel proprio mazzo da potersi adattare a ogni tipo di situazione (siamo a già tre gol da subentrati). Questo è il punto di forza della nuova Inter.

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