Cosa cambia per l’Inter dopo l’accordo Zhang-Pimco
Tutti gli scenari futuri
Il presidente dell’Inter resta Steven Zhang e il gruppo Suning mantiene il comando. È questa la notizia di oggi, dopo l’accordo raggiunto fra il presidente nerazzurro e il fondo Pimco per un finanziamento di durata triennale da 400 milioni di euro. Ma cosa cambia, nel concreto, per il club nerazzurro?
Innanzitutto, l’Inter non cambierà proprietà a breve. E non era scontato, viste le condizioni stipulate nel 2021 con Oaktree, quando il fondo californiano finanziò Zhang per 275 milioni di euro a tassi d’interesse del 12% (con la cifra dunque salita a circa 375 milioni). L’accordo prevedeva che la somma dovesse essere restituita a Oaktree entro il 20 maggio 2024, pena l’escussione del pegno, ovvero le quote azionarie dell’Inter. Significa che, in caso di mancato pagamento, il fondo Oaktree sarebbe diventato proprietario dell’Inter dopo il 20 maggio.
I 400 milioni che riceverà da Pimco consentiranno a Zhang di ripagare Oaktree, estinguendo una volta per tutte il debito. Ciò significa, fra le altre cose, che l’attuale presidente dell’Inter passerà alla storia come quello della seconda stella: il campionato finisce il 26 maggio, la scadenza (e il possibile passaggio di proprietà) era prevista per sei giorni prima. Garantita, inoltre, anche la continuità dell’area tecnica dirigenziale: Marotta, Ausilio e Baccin. Con una nuova proprietà non poteva essere data per scontata la loro permanenza. Tutti e tre termineranno il contratto con l’Inter nel 2027, stessa data in cui scadranno i termini per la restituzione del nuovo prestito a Pimco (e anche del bond emesso nel 2022).
Restano da valutare e scoprire, tuttavia, i dettagli del nuovo accordo. Bisognerà capire se in pegno ci saranno ancora le quote dell’Inter (molto presumibilmente sì), oltre ai tassi di interesse e ad eventuali pre-accordi fra le parti. Una cessione del club resta da non escludere, ma Zhang ha preso tempo e continua a guardare con attenzione al progetto stadio.