Sono passati meno di tre anni, ma sembrano molti di più. Di questi tempi, nel 2021, l’Inter era lanciata verso la conquista del diciannovesimo tricolore con Antonio Conte in panchina, ma al tempo stesso Suning e le casse del club soffrivano. C’era bisogno di liquidità e il mercato post-scudetto fu in tal senso emblematico: si aprì con l’addio del tecnico salentino e si chiuse con il record di introiti da cessioni nella storia del calcio (Hakimi al Psg, Lukaku al Chelsea).
Adesso, alle soglie della primavera 2024, anche la squadra di Simone Inzaghi vede il traguardo, con 12 punti di vantaggio sulla seconda ad altrettante partite dal termine. Nulla è scritto o deciso, ma i segnali lanciati dall’Inter fino a questo momento sono perfino più incoraggianti della classifica. Ciò che sembra definito, invece, è la nuova strategia del club sul mercato.
Se dovesse essere scudetto, insomma, questa volta la festa e il clima saranno diversi. Come riporta La Gazzetta dello Sport, oggi non vi è necessità di cedere i big per fare cassa, come accaduto nelle ultime sessioni di mercato. Lo scenario non può essere escluso oggi, certo, ma si verificherà soltanto a fronte di offerte folli o di volontà manifestata dai calciatori di cambiare aria. Il club nerazzurro può permetterselo, visti i sacrifici economici degli anni recenti e i ricavi in crescita. L’Inter oggi ha tutta l’intenzione di aprire un ciclo e gli scenari sono ben diversi rispetto a quelli incerti di tre anni fa.
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