A poche settimane dalla riapertura del calciomercato di gennaio, torniamo ad occuparci del futuro dell’Inter. Il 30 giugno del prossimo anno, infatti, ben 6 calciatori andranno in scadenza contrattuale e il club nerazzurro sarà chiamato a prendere diverse decisioni. Inevitabilmente, però, ci saranno alcuni scossoni nella rosa.
Partiamo dalla situazione portieri, reparto che ha accolto da poche settimane Josep Martinez dal Genoa. per quanto riguarda Yann Sommer, l’Inter ha già deciso di attivare l’opzione per il rinnovo automatico presente sul suo contratto ed estendere l’accordo dello svizzero fino al giugno 2026. Raffaele Di Gennaro vedrà scadere il vincolo con il club il prossimo giugno, ma potrebbe comunque estendere il suo contratto. A questi, inoltre, va aggiunto anche Radu destinato a salutare.
La situazione difensori è stata in parte chiarita nell’ultimo bilancio. L’Inter, come nel caso di Sommer, ha annunciato di aver attivato le opzioni di rinnovo annuale per Francesco Acerbi e Matteo Darmian che rimarranno dunque a Milano fino all’estate 2026. Rimane in scadenza Stefan de Vrij, destinato a salutare a fine stagione dinnanzi anche alla corte dell’Arabia Saudita nei suoi confronti.
Nonostante l’accordo raggiunto ormai da settimane con il club per il rinnovo triennale a 4 milioni di euro netti a stagione, attualmente anche il contratto di Denzel Dumfries con i nerazzurri rimane in scadenza nel giugno 2025.
In attacco, infine, la strada sembra già tracciata: Marko Arnautovic e Joaquin Correa saluteranno fra un anno. Si tratta di due giocatori che l’Inter avrebbe lasciato andare nell’ultima sessione estiva davanti a proposte concrete. Sull’argentino, tra l’altro, non è da escludere un possibile addio nel mercato di riparazione a gennaio.
Come appreso dall’ultimo bilancio approvato dall’Inter, inoltre, la prossima estate il club nerazzurro avrà comunque la possibilità di risolvere con un anno di anticipo addirittura tre contratti.
Negli accordi con Acerbi, Darmian e Mkhitaryan, infatti, è presente una clausola di rescissione ad un anno dalla naturale scadenza a fronte di una penale da versare pari a circa 500 mila euro per ogni contratto.
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