Le continue dichiarazioni di Alejandro Camano, procuratore di Lautaro Martinez, stanno irritando e non poco l’Inter. L’agente dell’argentino, il cui contratto con i nerazzurri scadrà il 30 giugno 2026, sta evidentemente provando a monetizzare il più possibile dal rinnovo di cui si parla ormai da diversi mesi.
La dirigenza di Viale della Liberazione, tuttavia, non ha gradito principalmente per due motivi, almeno secondo quanto riporta il Corriere dello Sport. Il primo è legato proprio alle incessanti uscite pubbliche di Camano, con il conseguente effetto di creare una cassa di risonanza mediatica inopportuna, specialmente se questo avviene in concomitanza a un cambio di proprietà.
Il secondo è più pratico e prettamente economico. L’Inter, infatti, credeva di essere stata chiara sulle cifre e sul fatto che non può raggiungere quota 10 milioni fissi, né tanto meno 12. Il club aveva già chiarito allo stesso Camano che l’unico margine per arrivare alla doppia cifra è legato ai bonus, quindi ai risultati di squadra che farebbero lievitare l’ingaggio di Lautaro. Il procuratore ha “risposto” prendendo ad esempio i salari di altri calciatori di Serie A (riferimento a Vlahovic) e addirittura paragonando il Toro a Mbappé e Haaland.
La prossima settimana è in agenda un nuovo incontro con l’agente del capitano nerazzurro e l’Inter si aspetta un segnale, ovvero la volontà di fare un passo verso il club. In ogni caso, al momento Marotta e Ausilio non possono muovere passi concreti visti i tempi operativi da rispettare per il cambio di proprietà, con il fondo Oaktree che comunque – anche sul tema Lautaro – sarà più rigido rispetto a Steven Zhang, secondo il quotidiano romano.
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