Marotta: “Mercato? L’equazione non è che chi più spende più vince, servono grandi società. Vedete l’Atalanta”
L'ad nerazzurro ha preso parte all'evento "I nuovi orizzonti del calcio italiano" nell'Hotel Sheraton di MilanoGiuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto all’evento “I nuovi orizzonti del calcio italiano” che si è tenuto questa mattina nell’Hotel Sheraton di Milano, sede ufficiale dell’ultimo giorno di calciomercato.
Ecco le sue parole riportate: “Il calcio è globalizzato dopo l’apertura agli stranieri, prima era tutto dentro il sistema calcio Italia. C’è stata una liberalizzazione del vincolo: tante squadre, negli anni novanta, avevano una netta prevalenza di giocatori stranieri. Sono cambiati i modelli di business a confrontarti con una concorrenza che galoppava molto forte. Mi fa piacere sentire dal Presidente Krause che per lui sia un aspetto prioritario il rispetto del bilancio, l’ammodernamento delle infrastrutture. Il calciatore vuole avere un confronto con le società, si attorna di procuratori e agenti commerciali, ma anche di preparatori fisici”.
Sul mercato: “Grandi investimenti non sono sinonimo di successo. Non è chi più spende più vince. I grandi campioni vincono una partita, la squadra vince il campionato. E non può esserci una grande squadra senza dietro una grande società. C’è l’esempio dell’Atalanta, che investe nel settore giovanile ma non nei grandi campioni e per il terzo/quarto anno consecutivo è nelle prime posizioni. Il calcio rappresenta un fenomeno sociale di grande riferimento. Per far sì che il calcio riprenda valore a livello internazionale servono investimenti su infrastrutture. Oggi siamo carenti in formazione e innovazione».
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