L’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, si è concesso ai microfoni del Corriere dello Sport per parlare del caso spinoso di mercato che ha per protagonisti Messi e il Barcellona.
Sulla possibilità che la Pulce vada via a zero con il prolungamento della clausola fino al 31 agosto: “Mi sembra una tesi abbastanza forzata. La deadline per liberarsi dal rapporto contrattuale con il Barça non era legata alla maturazione del termine della stagione, bensì ad una data fissa, anticipatoria rispetto a tale limite che non è stata, né poteva essere, modificata dalla Federazione spagnola, né dalla Uefa o dalla Fifa”.
Lo scenario: “Giunti a questo punto, Messi, per liberarsi, trova davanti a sé un percorso obbligato: essendo fuori dal periodo protetto il Barcellona non può opporre alcunché al suo trasferimento né il nuovo club rischia sanzioni disciplinari (squalifica o stop di mercato). In questo caso, la controversia riguarderà esclusivamente l’indennizzo che il Barcellona rivendicherà, con la competenza della Fifa in primo grado e del Tas in secondo. Nel contenzioso, l’argentino porterà avanti la strategia della libertà contrattuale per forza maggiore e Covid19, tesi che, se accolta, non comporterà il pagamento, da parte del giocatore e della nuova società, di alcun risarcimento. Se Messi verrà giudicato responsabile, la somma da pagare sarà sensibilmente più bassa di 700 milioni anche se pressoché certa. Il nuovo club verrebbe chiamato a rispondere in solido con il giocatore”.
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