Se c’è una cosa certa, quando parli di Marotta, Ausilio e calciomercato, è l’accostamento alla parola “parametro zero”. Che, per fortuna dell’Inter, spesso significa “colpo a zero“. E ormai gli stessi tifosi se lo aspettano, dopo i felicissimi precedenti dell’estate 2021 (Calhanoglu), 2022 (Onana, Mkhitaryan) e 2023 (Thuram). C’è un obiettivo che, nel freddo di novembre, è molto caldo e già per questo si sposa bene con l’estate, precisamente con il 1° luglio. Si tratta di Tiago Djaló, difensore centrale del Lille.
In Viale della Liberazione piace da diverso tempo. Già nell’estate 2022 poteva essere l’erede di Skriniar, quando la cessione al Psg sembrava cosa fatta, prima che l’Inter decidesse (purtroppo) di tenerlo in rosa. Ma ancor più nel gennaio scorso, quando fu chiaro a tutti che lo slovacco sarebbe andato via a zero. Non se ne fece nulla, perché i parigini non offrirono abbastanza per convincere l’Inter, che mantenne l’ex numero 37 in rosa fino a giugno. Adesso, però, c’è anche la variabile contrattuale a giocare a favore di Marotta e Ausilio: il legame fra Djaló e il Lille scade il prossimo 30 giugno e il giocatore non sembra avere alcuna intenzione di rinnovare. I dialoghi con l’entourage sono già stati intrapresi.
Tiago Emanuel Embaló Djaló ha 23 anni, essendo nato il 9 aprile 2000 ad Amadora, in Portogallo. Attualmente gioca nel Lille e, per prelevarne il cartellino a gennaio, servirebbero 16 milioni di euro.
L’ultimo rinnovo, infatti, è datato Cresciuto nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dove è approdato all’età di 13 anni, disputando le prime partite da professionista con la squadra B, il difensore ha già vissuto una breve parentesi in Italia. Nel gennaio del 2019, infatti, fu acquistato dal Milan per 1 milione di euro. Non ancora 20enne, fu aggregato alla Primavera rossonera.
Tiago Djaló lasciò i rossoneri dopo soli 6 mesi, senza alcuna presenza in Prima squadra, approdando nella sua squadra attuale, il Lille. Il classe 2000, infatti, fu inserito come parziale contropartita nell’affare che ha portato a Milano il connazionale Rafael Leao. In quella trattativa, fu valutato dai francesi 4 milioni di euro.
In Ligue 1, dopo una prima stagione in sordina, il portoghese ha trovato sempre più spazio e già nella scorsa stagione ha messo in mostra le sue qualità, tanto da attirare su di sé numerosi estimatori. Oltre all’Inter, anche il Napoli e diversi club di Premier League.
Poi, nel marzo scorso, proprio quando la sua carriera sembrava lanciatissima, il grave incidente di percorso: rottura del legamento crociato. Sono trascorsi otto mesi e ancora Djaló non ha rivisto il campo, anche se il suo rientro sembra ormai prossimo.
Quando fu acquistato dal Milan, Tiago Djaló era considerato uno dei maggiori talenti del calcio giovanile europeo. Tra le sue caratteristiche migliori c’è sicuramente la fisicità. Il centrale del Lille fa valere i suoi 191 centimetri in campo con un atteggiamento molto aggressivo ed è dotato anche di una buona velocità, molto utile nei recuperi difensivi.
A tutto ciò, il portoghese abbina anche buone doti tecniche in fase di impostazione, ma soprattutto una grande duttilità tattica. Può disimpegnarsi, infatti, sia in una difesa a tre che in una difesa a quattro. Essendo di piede destro, potrebbe ricoprire quel ruolo ma anche spostarsi a sinistra, a piede invertito. Inoltre, è stato impiegato anche in una linea a quattro, agendo da terzino su entrambe le corsie.
Tiago Djaló potrebbe essere pronto a fare il grande salto e ad esprimere tutto il suo potenziale in un top club. Certo, rimane l’incognita della tenuta fisica dopo il grave infortunio, ma a 23 anni ha tutto per ritornare rapidamente ai livelli (alti) che aveva mostrato negli ultimi periodi al Lille. Tuttavia, la concorrenza su di lui è molto forte: c’è il Milan interessato a tesserarlo nuovamente, ma anche la Juventus e soprattutto il Barcellona.
L’Inter ha la necessità di rinfrescare la carta d’identità del suo reparto arretrato. Su sei giocatori, la metà sono over 30: Acerbi (classe 1988), Darmian (1989) e De Vrij (1992). I tre offrono ampie garanzie, ma il club ha la necessità di guardare anche al futuro per continuare a garantirsi la massima competitività. Per questo Djalò potrebbe essere un’opportunità da cogliere al volo. E magari, l’anno prossimo di questi tempi, aggiungerlo a quella nobile lista che sa sempre più di filastrocca: Calhanoglu 2021, Onana-Mkhitaryan 2022, Thuram 2023, Djaló 2024…and counting.
La spiegazione
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La soddisfazione del difensore
Le sue parole sulla rosa nerazzurra