Non c’erano segnali, avvisaglie o timori di sorta. Anzi, nell’Inter che salutava i tifosi dopo una stagione leggendaria chiusa con la conquista dello scudetto della seconda stella, fra i più scatenati c’era proprio lui. Parliamo di Hakan Calhanoglu, “idolo neroblu” come da coro a lui dedicato e da lui particolarmente apprezzato, capace di caricarlo e di allontanare contemporaneamente il passato al Milan, con il quale ha d’altronde chiuso i conti vincendo il tricolore nella casa del Diavolo. E invece ecco la sorpresa, ecco l’evento che può movimentare una delle sessioni di calciomercato apparentemente più quiete dei tempi recenti nerazzurri: il Bayern Monaco è pronto a fiondarsi sul centrocampista turco.
Non è dato sapere se l’affare si farà, ma da quello che filtra c’è stata un’apertura del giocatore al dialogo e al contempo una prima valutazione di mercato da parte dell’Inter: 70 milioni di euro. Quando due eventi del genere si verificano, significa che qualcosa bolle in pentola. E bolle anche se l’offerta dal Bayern non è ancora arrivata, perché arriverà presto. Se – come si dice – è poi vero che due indizi fanno una prova, l’atteggiamento del calciatore nelle ultime apparizioni pubbliche è stato equivoco. Calhanoglu è infatti impegnato con la sua Turchia agli Europei, competizione che andrà avanti fino a luglio inoltrato e sulla quale puoi avanzare il tuo pronostico utilizzando il codice William Hill. Ebbene, dopo la bruciante sconfitta contro il Portogallo, Calhanoglu ha preferito parlare brevemente solo della partita, eludendo ogni domanda sul futuro, mentre proprio quel giorno si intensificavano le voci sul Bayern Monaco. Ma quali sarebbero i pro e contro dell’operazione per l’Inter?
Per quanto riguarda i primi, c’è un sostantivo che regna su ogni discorso e domina su qualsivoglia analisi: plusvalenza. Calhanoglu è stato infatti ingaggiato a parametro zero nel 2021 dal Milan e il ricavo dalla sua cessione verrebbe iscritto – appunto – alla voce “plusvalenza” praticamente per intero. Da considerare ci sono poi altri due fattori: il primo è che il turco ha 30 anni e per i nerazzurri non si ripresenterà (ragionevolmente) mai più l’occasione di incassare cifre simili per il suo cartellino; il secondo è legato all’ingaggio pesante del numero 20, che si attesta intorno ai 6,5 milioni di euro netti annui.
Fra i contro, invece, non si può ignorare l’importanza che Calhanoglu riveste nel sistema di gioco di Simone Inzaghi e il modo in cui interpreta splendidamente, da più di un anno e mezzo, il ruolo di regista. Il turco è riuscito a far dimenticare agli interisti la cessione di Brozovic, totem della squadra nelle stagioni precedenti. E questo dice tutto. Trovare sul mercato un giocatore dello stesso ruolo senza perdere in quanto a forza complessiva della squadra sarà molto complicato. E lo è a maggior ragione se pensiamo a quanto Calhanoglu abbia ormai introiettato i dettami dell’allenatore. Con il turco, Barella e Mkhitaryan l’Inter ha fatto del centrocampo il suo più grande punto di forza nella stagione dello scudetto. Si tratterebbe di una perdita pesantissima, senz’altro. Ma Marotta e Ausilio ci hanno abituato a vere e proprie imprese sul mercato, anche quando si sono trovati costretti a ricorrere a cessioni pesanti. E allora fiducia in loro, comunque vada.
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