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Chi è Morten Hjulmand, il nome nuovo per il centrocampo dell’Inter

Il centrocampo dell’Inter necessita una svecchiata ed un deciso miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la panchina. Gagliardini ha evidenti limiti tecnici e Vecino e Vidal al 99% saluteranno a giugno.  Ecco perché, all’ormai noto Frattesi, è stato accostato il nome di un altro giovane di belle speranze. Si tratta di Morten Hjulmand, statuario centrocampista che sta stupendo tutti nel Lecce in Serie B. Conosciamolo meglio.

Hjulmand

Hjulmand è un mediano/centrocampista centrale roccioso e molto solido fisicamente. Molto forte in interdizione e nel gioco aereo, il 22 enne danese dà l’impressione di essere un ragazzo serio e molto ligio al dovere. Non particolarmente propenso al supporto della manovra offensiva o agli inserimenti, è principalmente un centrocampista di rottura, bravo a far valere il proprio fisico imponente su tutti i pari ruolo. Nonostante preferisca rompere l’azione che costruirla, Hjulmand ha piedi discreti, con cui spesso non disdegna il lancio lungo per cercare di pescare i compagni in zone pericolose. Un mediano vecchio stampo, conscio dei propri limiti e che non si lancia inutilmente all’assalto. Un pilastro che non può certamente essere un vice Brozovic ma un’alternativa importante alle mezzali in partite in cui il fisico deve prevalere sulla tecnica.

I NUMERI IN STAGIONE

PARTITE GIOCATE: 27

GOAL: 0

ASSIST: 2

CARTELLINI: 6 (GIALLI)

INFORTUNI: NESSUNO 

TIRI A PARTITA: 0,6

TOCCHI A PARTITA: 52,2 

PASSAGGI CHIAVE A PARTITA: 1

PRECISIONE PASSAGGI: 79%

PALLONI INTERCETTATI A PARTITA: 1,5

INTERVENTI IN SCIVOLATA A PARTITA: 1,9

CHIUSURE A PARTITA: 2

PALLONI PERSI A PARTITA: 10,5

 

Come si può vedere anche dai numeri, Hjulmand è un mediano dalle grandissime doti difensive. Forse non una aggiunta fondamentale in questo momento per l’Inter, che necessita principalmente di corsa e fosforo, ma sicuramente un giovane di belle speranze che sarebbe bene “allevare” in casa. Si può sgrezzare ancora parecchio, soprattutto in impostazione, ma messo accanto a Brozovic e Calhanoglu o Brozovic e Barella, può dare un contributo enorme per mantenere l’equilibrio della squadra sulle ripartenze avversarie.

Pietro Magnani