Il futuro nebuloso della panchina dell’Inter: l’ultimo nome è di quelli clamorosi…
Con questa squadra alla deriva e questi risultati deludenti l’unica cosa che rimane da fare ai tifosi dell’Inter è guardare al futuro, sperando che porti nuova luce ad un presente al buio. Il domani è indecifrabile, nebuloso, cupo: un giorno sembra che Moratti sia pronto alla rivoluzione, quello dopo che non voglia cambiamenti troppo repentini, quell’altro che addirittura voglia confermare Ranieri su quella panchina. Insomma, si naviga a vista, a quanto pare. Ma, come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, i nomi e le ipotesi per il futuro della guida tecnica nerazzurra sono l’unica cosa che non mancano ad Appiano. La lista di papabili è lunga: Bielsa, sempre prima scelta del presidente, Blanc, che però sembra voler rinnovare con la nazionale francese, Villas Boas, il preferito del figlio di Moratti Angelo Mario e da Branca e, infine, gli outsider Mazzarri e Guidolin. Tutti nomi importanti e potenzialmente realistici. Ma la lista continua ad allungarsi giorno dopo giorno e l’ultimo che ne è entrato a far parte è di quelli che possono accendere la passione dei tifosi. Si tratta di Arsène Wenger, tecnico dell’Arsenal che, dopo moltissimi anni alla guida dei Gunners contornati da successi, gioco spumeggiante e grandi talenti lanciati, sembra disposto a cercare nuovi stimoli e a cominciare un nuovo progetto, magari fondato ancora una volta sui giovani. Proprio come l’Inter. Ieri Moratti era a Londra in compagnia del figlio in occasione della finale della NGS disputata dalla Primavera di Stramaccioni contro le giovanili dell’Ajax (vittoria dei nerazzurri ai rigori). Il presidente ha preferito questa partita piuttosto che Juventus-Inter, in programma la sera a Torino. Sembra strano pensare che dietro non ci sia nulla e che Moratti si sia scomodato solo per la partita dei suoi giovanotti. Ecco perché in tarda serata è filtrata la notizia riguardante Wenger che però, va detto per onor di cronaca, non trova per ora ne’ conferme ne’ smentite, ne’ in via ufficiale ne’ in quella ufficiosa. Un altro sogno o il sintomo di una rivoluzione appena cominciata?