Le prime partite del 2023 per l’Inter hanno portato in dote diverse soddisfazioni e pure un trofeo, ovvero la Supercoppa Italiana che è stata vinta a Doha contro i cugini del Milan, con un’affermazione netta che ha tolto di mezzo ogni tipo di polemica che si stava trascinando a fine 2022 in merito agli uomini di Simone Inzaghi.
Anche se gli appassionati di scommesse serie A lasciano aperto ancora qualche spiraglio in vista dello scudetto, in realtà ormai il treno dell’Inter sembra essere definitivamente deragliato, con il Napoli che ha messo in cascina un vantaggio che pare praticamente impossibile da colmare.
Restare così com’è, a volte, è la cosa migliore da fare. È quello che deve aver pensato Simone Inzaghi, quando la società gli ha detto della possibilità di perdere Skriniar in direzione Francia e, più precisamente, per via della continua corte del Psg, compagine che in ogni caso raggiungerà in estate a parametro zero.
In realtà Marotta qualcosa avrebbe anche voluto fare, magari scovando qualche giocatore utile per il gioco di Inzaghi a dei costi contenuti, ma ha ricevuto un’imposizione netta e precisa da parte della dirigenza. D’altro canto, il fatto che non si siano palesate delle offerte convenienti per i giocatori nerazzurri, è chiaro che non ha permesso di ottenere soldi freschi da reinvestire sul mercato di gennaio.
Facendo il riepilogo del mercato invernale, anche un ex calciatore come Enzo Gambaro ha messo in evidenza come la scelta di Marotta è probabilmente frutto di un’imposizione da parte della dirigenza. Il punto è che l’Inter ha perso per strada nella scorsa estate Bremer sempre perché vincolata dalla cessione, non avvenuta, di Skriniar e adesso rischia di dover fare i conti sempre con la stessa situazione. Scagionare Marotta da operazioni che probabilmente non sono farina del suo sacco sarebbe utile anche per i tifosi.
In realtà, si tratta solamente di cessioni, in un caso nemmeno in questa finestra di mercato. Il riferimento, come si può facilmente intuire, è a Milan Skriniar, che ha fatto sapere che non firmerà alcun rinnovo sul proprio contratto e che lascerà l’Inter a giugno, mese in cui approderà al Psg a parametro zero.
Senza ombra di dubbio è una situazione ingarbugliata, in cui l’Inter ha senz’altro il “peccato” di non aver capitalizzato la cessione del difensore slovacco come avrebbe potuto e dovuto. Incassare 60 milioni di euro o perdere uno dei suoi migliori difensori senza agguantare nemmeno un euro? A posteriori sono tutti bravi a prendere le decisioni, ma c’è da dire che una plusvalenza del genere avrebbe fatto comodo per le casse dei nerazzurri.
Sono passate inosservate, anche per via del fatto che non si tratta certo di giocatori centrali nel progetto di Simone Inzaghi, anzi, le cessioni di Radu, che è tornato dal prestito alla Cremonese per iniziare un’avventura in Francia, con la maglia dell’Auxerre. Stesso discorso per Franco Carboni, che saluta la Sardegna e il Cagliari, per essere girato in prestito al Monza. Valzer di attaccanti controllati dall’Inter: Sebastiano Esposito saluta il Belgio e l’Anderlecht e finisce al Bari in serie B, mentre Eddie Salcedo fa il percorso inverso, lasciando la Puglia per approdare al Genoa, sempre nella serie cadetta.
In chiusura è fuor di dubbio che l’Inter interverrà in estate per sostituire il partente Skriniar. Se i profili rimangono quelli che piacevano molto a gennaio, allora i nerazzurri dovrebbero scegliere tra Demiral, che gioca con l’Atalanta, Becao, che veste la maglia dell’Udinese, Djalò, che gioca in Francia al Lille e Debast, che invece milita nell’Anderlecht.
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