Il mercato dell’Inter in entrata non è fatto solo di obiettivi e opportunità, ma a volte anche di graditi ritorni. E’ stato questo il caso di Federico Dimarco, sbocciato definitivamente dopo qualche esperienza sia all’estero che in Italia, ma mai davvero abbandonato dai nerazzurri. Un po’ quanto sta succedendo ad un altro giovanissimo cresciuto nel settore giovanile interista che ha già esordito con la prima squadra, Mattia Zanotti.
Il terzino destro, spedito la scorsa estate in prestito al San Gallo, come Dimarco sta vivendo nel campionato svizzero una delle sue prime importanti esperienze da professionista. Un’avventura che, come spiegato dal ragazzo su Cronache di Spogliatoio, il club nerazzurro sta monitorando da vicino: “L’Inter mi segue attraverso Dario Baccin, che si occupa anche di monitorare i giovani in prestito. Le partite in Svizzera sono intense, c’è un ritmo alto, a volte viene meno la parte tattica in favore dell’agonismo e dell’intensità. Punto a finire bene la stagione credo che se coltivi bene oggi, raccogli i frutti in futuro”.
Alla parabola di Dimarco si ispira lo stesso Zanotti: “Ho avuto modo di allenarmi insieme a lui, guardate cos’ha fatto. Essendo nel mio ruolo, sono affascinato. Ha una qualità di calcio incredibile. Il suo percorso e cosa ha dovuto fare per guadagnarsi tutto è una fonte d’ispirazione perché mostra che ce l’ha fatta, ma che si è fatto mazzo per riuscirci. È uno stimolo che ti dimostra che ce la puoi fare”.
L’esempio dentro lo spogliatoio nerazzurro, però, è un altro “Matteo Darmian, ha un livello di attenzione formidabile ed è proprio quello che mi piaceva, mi ci rivedevo molto. Ho studiato gli esterni: Dumfries ha una forza fisica mostruosa, uno strappo incredibile, e Perisic lo affrontavo in partitella con la sua abilità nell’usare entrambi i piedi nell’uno contro uno”.
Sul rapporto con Inzaghi, che già nel dicembre 2021 lo aveva fatto esordire in Serie A, ha infine spiegato: “Spero di rivivere quel sogno, il primo anno mi ha accolto un po’ come un figlio, era la mia prima esperienza con i grandi. Mi ha sempre aiutato e dato consigli, mi ha sempre detto di crederci e lavorare giorno per giorno, e alla fine mi ha premiato. Gli devo tanto per ciò che mi ha dato”.
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