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INDISCREZIONE PI – Skriniar, la difesa, i retroscena e bilancio: le news di mercato dalla sede dell’Inter

Oggi ho avuto l’onore di rappresentare Passione Inter alla conferenza stampa di inizio stagione 2022/2023 nella sede ufficiale dell’Inter. L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta ha introdotto la sessione trattando i temi principali del momento e, in seguito, l’allenatore Simone Inzaghi ha risposto ad alcune delle domande dei cronisti presenti in sala stampa, tra cui  io.

Tra le dichiarazioni pubbliche e i retroscena che ho potuto raccogliere nell’incontro post-conferenza sono emerse, dal mio punto di vista, molte informazioni importanti e che voglio condividere con voi facendo alcune riflessioni. Andiamo con ordine.

Innanzitutto le parole di Marotta: qui trovate le dichiarazioni complete. Quali sono stati i passaggi più importanti? In questa sintesi, mi limito a sottolineare come, dopo diverse interviste in cui lui in primis aveva parlato di sostenibilità economica, in questo intervento odierno è stato lo stesso Marotta a dire di non abusare con l’utilizzo di questo termine lanciando un messaggio di grandi ambizioni sportive. Quindi: sì, bisogna ancora guardare i conti e ci sono degli obiettivi economici da raggiungere, ma quelli sportivi non vanno in secondo piano. E dopo il grande rammarico per lo scudetto perso lo scorso anno, si punta a vincere, come deve fare l’Inter.

L’attenzione però poi è stata catalizzata totalmente dalle parole su Paulo Dybala. Consapevole che sarebbero successivamente arrivate delle domande sull’argentino, Marotta ha anticipato tutti parlando, con un accenno di indecisione, di Dybala che “rappresentava un’opportunità”. Quasi come a far intendere che i dirigenti nerazzurri avessero voltato pagina e mollato la pista che porta alla Joya. Ma a parte sono emerse altre informazioni, di cui parliamo tra poco.

Perché prima di arrivare ai retroscena post-conferenza, dobbiamo soffermarci un attimo sulle dichiarazioni di mister Simone Inzaghi. Momento rammarico: avrei voluto chiedere al mister che cambiamenti possiamo aspettarci sulla sinistra dopo l’addio di Perisic sostituito da Gosens oppure, in alternativa, avrei chiesto qual è la prima cosa che gli viene in mente se ripensa a cosa ha imparato nella prima stagione all’Inter e di cui farà tesoro nella prossima. Purtroppo alcuni colleghi si sono dilungati e non ho avuto modo di fargli alcuna domanda pubblicamente, visti i tempi ristretti. Ma poi ci siamo rifatti.

Comunque. Alcuni appunti sparsi riguardo alle parole di Simone Inzaghi. Il mister mi è sembrato carico. Sull’obiettivo scudetto ha messo un po’ le mani avanti indicando strategicamente il Milan come squadra favorita e dietro l’Inter insieme ad un gruppo di squadre. Fa parte del gioco. Ma c’è convinzione nei mezzi a disposizione di questa squadra. Soprattutto da sottolineare il passaggio in cui spiega come l’anno scorso l’obiettivo primario era mettere in sicurezza (dal punto di vista economico) la società, quest’anno la situazione è differente.

Si ripartirà dal 3-5-2 sulla base del quale poi potranno essere valutate delle varianti, ma eventualmente più avanti. Handanovic parte titolare, con Onana che avrà spazio ma rappresenterà soprattutto il futuro della porta dell’Inter. Ho ascoltato con interesse le dichiarazioni di Asllani, che anche secondo il mister si dimostra un ragazzo più maturo di quello che dice la carta d’identità ed è un fattore non banale, ma soprattutto quelle su Mkhitaryan che porta grandissima esperienza e qualità tecniche importanti. Sarà molto più di un’alternativa ai titolari.

Passiamo quindi agli input di mercato dati da Inzaghi per poi completare, infine, con i retroscena che ho raccolto.

Il passaggio in cui di fatto Inzaghi dribbla la domanda sulla possibile partenza di Skriniar e poi, parlando di possibili cessioni, quando dice che “da qui a fine mercato può succedere di tutto” dal mio punto di vista è stato un po’ frainteso. E lo spiegherò nel paragrafo finale.

La rosa sarà composta dai portieri più 20 calciatori di movimento “impiegabili sempre” (tradotto: affidabili) e alcuni giovani a completare. Quindi l’obiettivo numero uno è avere due giocatori di livello per ciascun ruolo.

I giovani che troveranno spazio in prima squadra sono Valentin Carboni (molto probabile), Casadei (probabile) e un terzo.

In attacco, invece, si punterà ad avere quattro attaccanti pronti più un quinto (probabilmente giovane) che saprà di non avere molto spazio. Da qui, partiamo con le considerazioni finali e i retroscena di mercato.

Romelu Lukaku e Steven Zhang (@Getty Images)

L’Inter ad oggi ha in rosa, come attaccanti, i seguenti: Romelu Lukaku, Lautaro Martinez, Alexis Sanchez, Joaquin Correa, Edin Dzeko e Andrea Pinamonti. Sei profili, due in più rispetto a quelli a cui si vuole arrivare. Pinamonti è un molto probabile partente, ma del quale la dirigenza interista non vuole ancora perdere. Quindi ad oggi la valutazione che fa l’Inter è attorno (ma forse anche superiore) ai 20 milioni di euro, ma potrebbero accettare una cifra un po’ più bassa se il club acquirente include in qualche modo un’opzione di riacquisto in favore dei nerazzurri. Vediamo.

Con la partenza di Pinamonti saremmo ancora a 5 attaccanti. Aggiungendo Dybala, sarebbero 6. Ancora troppi.

Perché dico aggiungendo Dybala? Perché rispetto al “rappresentava” pronunciato da Marotta davanti ai microfoni, la linea interista è sembrata in realtà più aperta in seguito. Nel senso che Dybala “rappresenta” ancora un’opportunità, ma bisogna creargli lo spazio numerico (più che economico) per accoglierlo. E se Inzaghi vuole tenere Dzeko, bisogna trovare squadra a Correa e ad Alexis Sanchez, che nel frattempo però ha già rifiutato varie proposte (anche ricche) in quanto interessato a rimanere in un club ed un campionato di alto livello. Per questo non è semplice, ma non tramontato. Anzi, ancora vivo dopo un contatto delle scorse ore.

Passiamo quindi al capitolo difesa. Se partirà qualcuno dei titolari, sarà soltanto uno tra Skriniar e de Vrij. Per Bastoni sono state e saranno rifiutate tutte le offerte e questo già risponde a chi ha mal interpretato, almeno secondo me, le parole di Inzaghi sul cosa potrà accadere da qui a fine mercato. A prescindere arriverà un nuovo difensore, se parte uno dei due citati, ne arriveranno due. Milenkovic è un nome caldo, Bremer probabilmente il preferito e c’è l’accordo col giocatore, ma non ancora quello col Torino: c’è stato un altro contatto tra le società nelle scorse ore, ma ci sarà da lavorare ancora. Akanji, invece, non sembra una pista valutata ad ora.

Tra Skriniar e de Vrij, quello con più probabilità di partire sembra quindi Skriniar. Ma l’Inter non ha messo il cartellino del prezzo sul giocatore e detta le condizioni. Non lo aveva fatto nemmeno con Lukaku, che prese tutti di sorpresa annunciando all’improvviso di volersene andare. Preso atto di ciò, l’Inter trattò col Chelsea cercando di ottenere il miglior prezzo da una cessione diventata inevitabile per la volontà del calciatore che ha fatto arrabbiare tutti, ad ogni livello. Detto questo. Gli obiettivi economici da raggiungere (attivo di mercato e plusvalenze) hanno ormai come scadenza 30 giugno 2023, quindi c’è tempo questa estate, il prossimo gennaio dopo i Mondiali e poi i primi sei mesi del 2023 per sistemare i conti. Magari anche con dei risultati sportivi più alti delle previsioni iniziali che darebbero un’altra mano non da poco. Per questo motivo comunque non c’è l’urgenza di vendere oggi, anche se la sensazione è che un big (Skriniar come detto il più probabile) partirà ora anche per un discorso di opportunità: non avendo urgenza puoi strappare un prezzo migliore (l’Inter continua a chiedere 80, il Psg partiva da 50, forse si può chiudere sui 70 o 68 più bonus ma senza contropartite) e intanto hai già in mano un erede che sei convinto potrà esplodere (Bremer). Tra sei mesi o un anno Bremer sarà ancora disponibile? Questo il senso dell’opportunità. Per chiudere il capitolo difesa poi, Vanheusden va in prestito in Olanda.

Concludo con un’ultima considerazione personale. Ho avvertito una generale sensazione di tranquillità e fiducia nello staff dell’Inter a tutti i livelli. C’è entusiasmo per la nuova stagione e consapevolezza che, avendo lavorato per tempo con una programmazione attenta, stanno costruendo una squadra forte. Poi, ovviamente, sarà il campo a parlare. Ma l’Inter vuole essere grande protagonista ed è pronta a far battaglia, ripartendo dalle splendide immagini al termine di Inter-Samp che lo stesso Inzaghi ha citato oggi, facendo capire che da lì nasce la grande voglia di rivalsa da cui si riparte per questa stagione.

 

Redazione Passione Inter

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