Slitta ancora la firma di Simone Inzaghi sul nuovo contratto con l’Inter. Dopo una serie ripetuta di incontri tra il suo agente Tullio Tinti e i dirigenti nerazzurri presso la sede di Viale della Liberazione, manca ancora l’intesa tra le parti sul rinnovo.
Come spiegato questa mattina da La Gazzetta dello Sport, non si tratta solamente di dettagli legati alla durata del nuovo contratto, bensì anche di ragioni economiche che stanno rallentando l’affare.
L’Inter, infatti, vuole ragionare per gradi e ritiene che il prolungamento al giugno 2026 possa essere sufficiente, contrariamente alle speranze di un rinnovo al 2027 nutrite da Inzaghi. Lo stesso allenatore che vorrebbe un ingaggio più alto rispetto alla proposta interista da 6,5 milioni di euro, limite oltre il quale il club non può andare.
Il tecnico piacentino, reduce dal suo primo scudetto vinto in panchina, è partito invece da una richiesta da 7-7,5 milioni di euro. Tra le parti il dialogo continua ad essere costante e non si registrano malumori di alcun genere. Ma rispetto alle previsioni delle scorse settimane, la nuova firma non sembra certo una formalità e ci vorrà del tempo prima che un accordo totale venga trovato.
Come già affermato, il clima tra Inzaghi e la dirigenza rimane senz’altro sereno. L’ottimo rapporto che lega il tecnico al management nerazzurro non è in discussione e l’impressione è che un’intesa si possa raggiungere tramite l’inserimento di bonus sul nuovo contratto dell’allenatore. Difficilmente, infatti, l’Inter riuscirà a garantire un ingaggio superiore ai 6,5 milioni a stagione. La durata, infine, non sembra rappresentare un ostacolo verso la buona riuscita dell’affare.
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