Ivan Perisic sta vivendo senza alcun dubbio la migliore stagione della sua avventura all‘Inter in termini di rendimento. Forse addirittura la migliore dell’intera carriera. E non solo per i goal e gli assist, ma per la corsa, la voglia e la capacità quando necessario di sacrificarsi. Negli ultimi mesi il croato, nato come attaccante esterno, è diventato un fior di terzino, senza però perdere la propria pericolosità nella trequarti avversaria. Come il vino, con l’età sembra migliorare.
Il problema però è che ad oggi le trattative per il rinnovo del contratto di Perisic con l’Inter sono in alto mare. Ed il tempo scorre inesorabile. Già adesso il giocatore potrebbe liberamente firmare con un altro club. Per il momento, forse per mancanza di offerte concrete o per lealtà verso i colori nerazzurri, tutto sul fronte addio ufficialmente tace. Perisic, consapevole che questo sarà l’ultimo vero contratto della sua carriera, andando verso le 33 primavere, vuole monetizzare il più possibile. Percepisce 5 milioni all’anno e ne vorrebbe 6 per le prossime 3 stagioni. Cifre molto alte, specie per l’età.
L’Inter dal canto suo non può e non vuole svenarsi e propone invece un deciso taglio dell’ingaggio, sui 3,5-4 milioni per due anni. Vien da sé che domanda ed offerta sono al momento a distanze siderali. Non tutto però è perduto. Il club nerazzurro infatti è conscio dell’importanza di Perisic e lo stesso Marotta ha ribadito come l’arrivo di Gosens non precluda il prolungamento del croato. Il nodo da sciogliere è però piuttosto importante: difficile che una delle due parti ceda eccessivamente sulla propria cifra.
Naturalmente l’Inter non dovrà svenarsi per Perisic, ma è innegabile la sua importanza per la squadra. Avere la possibilità di alternare il croato e Gosens a sinistra, garantirebbe al club la fascia sinistra più performante dell’intera Serie A e non solo. Ecco perché l’Inter fino alla fine dovrà insistere e provarci: in mancanza di offerte gradite, Perisic potrebbe infatti “arrendersi” e rimanere per meno di quanto vorrebbe. Niente follie quindi, ma perdere un giocatore del genere per un anno di contratto e magari solo qualche centinaio di migliaia di euro, sarebbe un delitto. C’è il dovere quantomeno di provarci, specie se le condizioni diventassero più favorevoli.
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