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Inter-Skriniar, la pazienza sta finendo: è ora di decidere

Sembrava ormai giunta al termina l’infinita telenovela tra l’Inter e Milan Skriniar e invece la situazione non è ancora risolta. Nonostante il riavvicinamento ed i segnali positivi infatti, la firma sul prolungamento manca ancora e il tempo passa in fretta. La deadline fissata all’inizio dei Mondiali è ampiamente passata e la pazienza dell’Inter e dei tifosi non è infinita.

Milan Skriniar (@Getty Images)

Come riportato da La Gazzetta dello Sport Skriniar avrebbe chiesto tempo per pensare alla proposta in questi giorni di vacanza a Dubai. Dal canto suo la società gli ha ribadito che con la propria offerta di 6 milioni a stagione ha già fatto il possibile e non si schioderà da quella cifra. La distanza rimane risicata, chiedendo il calciatore 6,5 milioni più bonus, ma l’accordo che sembrava ad un passo è ancora invece in stallo.

La presa di posizione decisa dell’Inter ha forse spiazzato l’entourage dello slovacco che, pur volendo rimanere a Milano, sperava probabilmente di strappare condizioni migliori. Ora dopo tanto tira e molla l’Inter vuole una risposta decisa, senza più tentennamenti o rinvii, anche per capire cosa fare sul mercato. La svolta però potrebbe già arrivare nei prossimi giorni. Skriniar rientrerà infatti in Italia per la ripresa degli allenamenti e dovrebbe incontrare faccia a faccia, cosa ancora mai successa in queste settimane di trattative, la dirigenza. Una chiacchierata tra Marotta, Ausilio e Skriniar potrebbe essere, si spera, la svolta risolutrice in positivo per arrivare alla tanto sospirata firma.

L’OPINIONE DI PASSIONE INTER

La questione Skriniar si sta trascinando da troppo tempo, complici anche evidenti errori di comunicazione. Il calciatore avrebbe potuto, e forse dovuto, esporsi prima, visto anche il legame che lo lega ai tifosi. Mentre la dirigenza, Marotta in primis, avrebbe potuto temporeggiare senza sbottonarsi troppo. Dare una data per la firma e poi, dopo un mese, non averla ancora in mano non dà un’immagine splendente del club. Senza contare la quasi totale certezza con cui il difensore era stato messo sul mercato in estate, prima del dietrofront. Ostentare eccessiva sicurezza si è ritorto contro la società, che ora, giustamente, ha fretta di chiudere.

La sensazione è che, come con Brozovic l’anno scorso, l’intesa sia solo questione di (poco) tempo. Le parti vogliono continuare insieme e non sarà qualche dettaglio sui bonus a far naufragare il tutto. Certo è che, per questioni tanto delicate, un po’ più di riservatezza e di “piedi di piombo” non avrebbero fatto male. Sia quando il ragazzo era stato messo sul mercato per fare cassa, che ora in sede di rinnovo.

Pietro Magnani

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