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Mercato – Com’è andata VERAMENTE la stagione di Lukaku al Chelsea

Lukaku-Inter è il binomio di mercato di cui sta tanto discutendo. Le notizie si susseguono giorno dopo giorno e parlano di un Lukaku disposto a tagliarsi metà dell’ingaggio pur di tornare all’Inter. Il grande ostacolo sarà il Chelsea che, dopo una stagione disastrosa, difficilmente lascerà andare in prestito il suo investimento più oneroso (circa 115 milioni di euro) in prestito. E oggi, parleremo proprio della “stagione disastrosa” di Lukaku al Chelsea, immaginandolo anche in ottica Inter.

Romelu Lukaku (@Getty Images)

I NUMERI DELLA STAGIONE

Presenze: 44 (solo 16 da titolare in Premier League)

Gol: 15 (capocannoniere della squadra)

Assist: 2

LA STAGIONE 

La (seconda) avventura di Lukaku al Chelsea inizia nel migliore dei modi con il gol all’esordio contro l’Arsenal. E le prime settimane sembrano andare nel verso giusto, poi a metà settembre qualcosa succede.

Romelu Lukaku (@Getty Images)

Il belga viene evidentemente studiato bene dalle squadre avversarie che riescono a isolarlo e a depotenziarlo. Successivamente, Lukaku si ferma prima per una distorsione e poi arriva anche al Covid. Arriviamo così nel periodo di Natale, dove ha lanciato la tempesta con l’intervista a Sky Sport in cui ha detto chiaramente che con Tuchel il feeling non era nato. Da quel momento, l’opinione pubblica, i tifosi e lo stesso allenatore tedesco lo mettono un po’ ai margini e gli insulti non mancano nemmeno.

I due gol, in semifinale e in finale, al Mondiale per Club sembrano essere la rinascita ma in realtà il 19 febbraio – contro il Crystal Palace l’avventura di Lukaku al Chelsea tocca il fondo.

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Il belga realizza il record negativo di soli 7 palloni toccati in 90′ in Premier League. Tra panchine e attacchi diretti da parte di Tuchel, la stagione va verso la fine: Lukaku si riprende leggermente e finisce l’anno da capocannoniere del Chelsea ma non si può che sia stata un’annata positiva, anzi.

COSA NON HA FUNZIONATO TRA LUKAKU E IL CHELSEA 

Il miglior Lukaku in carriera si è visto nel secondo anno con Antonio Conte all’Inter. Perché aveva così funzionato? Innanzitutto, c’è una grande differenza tra il gioco della Serie A e quello della Premier League. Poi ci sono altri fattori, anche tattici. Nel 3-5-2 di Conte, con Perisic e Hakimi sulle fasce, Barella in mezzo al campo e Lautaro come spalla, il baricentro della squadra era più basso e si cercava di sfruttare gli spazi aperti.

Romelu Lukaku, Getty Images

Cosa che al Chelsea non accade, anzi. La squadra di Tuchel gioca con un baricentro molto alto, cercando di dominare l’avversario. Le differenze, anche nei singoli, sono molte rispetto all’Inter della scorsa stagione.

Soprattutto, Lukaku ha giocato poco insieme a Werner: gli mancava, quindi, quella spalla con cui tanto avevo fatto bene all’Inter. Non è un caso che una delle migliori prestazione di Lukaku al Chelsea, l’abbia realizzata proprio insieme a Werner contro il Southampton (dove il belga ha realizzato una doppietta). Il compagno d’attacco di Lukaku è molto importante: la “spalla” consente, o meglio consentiva, al belga di avere delle marcature meno strette e riusciva a prendersi gli spazi creati dai movimenti di Lautaro. Un paio di dati a testimonianza di questo discorso: in questa stagione, Lukaku ha toccato il maggior numero di palloni (rapportato ai 90 minuti) della sua carriera. In più: sono aumentati i duelli aerei, segnale che al Chelsea è stato utilizzato principalmente come terminale offensivo.

Heatmap di Lukaku al Chelsea (2021/2022)

 

Differenze che si possono notare anche nelle Heatmap di Lukaku al Chelsea e di Lukaku all’Inter 2020/2021

Heatmap di Lukaku all’Inter (2020/2021)

Alessio Murgida

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