Ad inaugurare le trasmissioni di Radio Serie A su RDS interviene come ospite l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta che nel corso dell’intervista ha lanciato importanti messaggi di mercato.
A partire dal grande obiettivo Benjamin Pavard sul quale si sta lavorando in queste ore: “No, oggi impossibile (ride, ndr)– la replica quando gli viene chiesto si può chiudere subito l’acquisto del difensore del Bayern Monaco –. Ma siamo messi bene. È un obbligo per noi essere essere ambiziosi, lo siamo molto e puntiamo in alto. Spesso ci dicono che vogliamo illudere la gente, ma non è così. Non è illusione. Noi puntiamo obiettivi alti, vogliamo gente forte, competitiva, che porti esperienza, autorevolezza e forza. Si deve fare un mix tra giovani e meno giovani. Con i soli giovani non vinci nulla, né devi fare una squadra di soli ‘vecchi’. Ci vuole equilibrio. Oggi il calcio è diverso, in Italia non puoi fare investimenti veri. Nei bilanci le uscite devono rappresentare una caratteristica, non più una cosa straordinaria. In Italia nessuno può investire 200 milioni senza cedere, è impossibile”.
COMPETITIVITÀ – “Per me questa è un’Inter competitiva. Poi le valutazioni sono soggettive e bisogna confrontarsi con degli avversari. Credo si candidino le solite squadre, non so se le altre sono più forti ma direi che partiamo tutte alla pari tra quelle in testa”.
PREOCCUPAZIONI ESTIVE E I CASI LUKAKU, SAMARDZIC, SCAMACCA – “Non ho notti insonni per calciatori che non rispettano delle parole. Questa cosa purtroppo accade e bisogna adattarsi a un sistema che è cambiato anche nei valori e nelle condizioni economiche dei club. Mi affeziono agli uomini, ma le bandiere non ci sono più. È venuta un po’ meno la serietà e il rispetto dei ruoli. Oggi giocatori che ti dicono sì, domani ti dicono no”.
LUKAKU – “Sicuramente in un mondo in cui quello che oggi è sì domani diventa no ci sono obiettivi che tu immaginavi di raggiungere e poi non raggiungi. E intanto perdi altri giocatori. L’operazione Lukaku ha lasciato tanta delusione, poi è giusto che ognuno faccia la propria strada. Dove andrà? Adesso non ha più tante alternative. Italia? Penso di no, mancano solo 10 giorni ma non conosco le dinamiche del Chelsea”.
SANCHEZ – “Sì, può starci. Quando il mercato è aperto durante il campionato, un giocatore non che gioca la domenica, il lunedì viene a chiedere la cessione. Correa vuole spazio e noi non siamo indifferenti a questo. Cercheremo di accontentarlo se vuole andare via. Fa piacere che Sanchez voglia tornare, è veramente un campione, ha grande passione per il suo lavoro. È andato via a malincuore e ora ha lanciato segnali di ritorno, questo è vero, ed è positivo”.
ONANA – “Certe somme non si possono rifiutare. È arrivato a parametro zero per un’intuizione di Ausilio e venduto a 50 milioni. Un’operazione assolutamente positiva. Non potevamo neanche competere con l’offerta che gli è arrivata. Questo è il compito dei nuovi profili manageriali ora, scouting e individuare subito gli avvicendati”.
OFFERTE ARABE – “È un fenomeno arrivato improvvisamente, in Europa non eravamo preparati e non abbiamo ancora decifrato l’effetto, ci vorrà almeno un anno. La qualità in Europa è chiaramente scesa, pensate che hanno preso 22 giocatori di fascia importante e portato soldi nelle casse dei club europei, non è come con il caso della Cina. Ora bisogna negoziare i diritti TV e questa situazione può incidere. Possono arrivare richieste per altri nostri giocatori? Non lo escludo, ma non impossibile cercare di prendere giocatori che sono l’ossatura della rosa”.
ARNAUTOVIC – “Il grande manager deve avere sul taccuino grandi nomi, non voglio assolutamente ridurre il nome di Arnautovic: avevamo altri obiettivi per l’attacco ma venuti meno quelli abbiamo deciso di cogliere l’opportunità Arnautovic. Dispiace anche averlo sottratto al Bologna mettendoli in difficoltà”.
SENSI – “Siamo abituati a vederlo bene nel precampionato, ma ha avuto problemi fisici. Può darci un valido apporto se sta bene e si allena con continuità”.
RINNOVO INZAGHI – “Sì, quando c’è accordo e condivisione non ci sono problemi. Il prolungamento di Inzaghi è automatico”.
CUADRADO – “Si porta dietro una cultura della vittoria che serve tantissimo. Pirlo alla Juve aveva vinto col Milan. Cuadrado ha una bella cultura della vittoria, che è cresciuta anche in noi in questi anni. Bisogna mettere insieme l’entusiasmo del giovane e l’esperienza dell’anziano, che si trasmette negli spogliatoi. I tifosi dell’Inter hanno grande amore e passione. Abbiamo ricevuto tante critiche tra social e mail. È parte del gioco. L’amore ti porta a essere sfiduciato quando pensi che non riesci a completare la squadra ma non è così. Bisogna avere fiducia”.
FINALE DI CHAMPIONS – “Fortuna? C’è stata una circostanza favorevole, ma non si arriva mai per caso in finale di Champions. Scudetto al posto dell finale? Significherebbe vincere la seconda stella. Sarebbe straordinario”.
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