La stagione 2017/2018 può essere considerata l’anno zero del nuovo corso della storia dell’Inter. Dopo aver toccato il fondo nel campionato precedente con il trittico de Boer-Vecchi-Pioli, la società nerazzurra decise di fare le cose per bene ingaggiando un “ricostruttore” come Spalletti: da lì la risalita con la qualificazione alla Champions League fino allo Scudetto vinto con Conte quest’anno. Un percorso che è sembrato seguire una linea dritta, già scritta, ma dietro c’è stato il lavoro di molte persone che hanno permesso all’Inter di tornare dove meritava di tornare e, soprattutto, di guadagnare qualcosa che scontato non era, ovvero la vittoria. I dati sono ancora più esplicativi:
Il seguente grafico rappresenta le cinque squadre dei top-4 campionati europei il cui valore di mercato della rosa è più cresciuto nelle ultime quattro stagioni. L’analisi prende in considerazione soltanto i club che hanno partecipato almeno una volta alla Champions League. Il grafico palesa la netta crescita dell’Inter che è passata da un valore di 277,60 milioni di euro a un valore di 664,90 milioni di euro. L’incremento più grande se escludiamo le crescite delle più “piccole” Lipsia e Atalanta che sono e sono state le due eccezioni del panorama europeo, le due “new entry”, se vogliamo. La situazione è ancora più felice per l’Inter se la compariamo agli altri club italiani:
Sempre escludendo la “cenerentola” Atalanta, l’Inter è la prima della classe. Il valore di mercato attuale della squadra nerazzurra (664,90 milioni di euro) è il più alto di tutta la Serie A, superando anche la Juventus ferma a 638,10 milioni di euro. Un risultato di cui Spalletti e Conte sono autori: i due allenatori hanno saputo creare valore in una rosa costruita con maestria dalla dirigenza e dalla società nerazzurra. Un duro lavoro durato quattro stagioni di cui, da qualche tempo, si vedono i frutti. Il percorso non è stato facile ma gli investimenti sono sempre stati all’altezza del grande obiettivo prefissato dall’Inter, come dimostrano le spese sul mercato:
Come lo studente che ha fatto i compiti e va a scuola tranquillo, l’Inter avrà poco da fare in questa finestra di mercato e potrà essere serena. La frettolosa e smaniosa voglia di mercato da parte dell’ambiente non trova giustificazioni nel momento in cui questi dati dicono che salti mortali non ce ne sono da fare. La fatica è alle spalle, bisogna solo consolidare quello che di straordinario è stato fatto finora. La fretta non c’è: il “mercato intelligente”, definito così da Marotta, non va di pari passo solamente con la crisi economica ma anche con la consapevolezza di avere una grande squadra.
Probabilmente, il meglio deve ancora venire: la scelta di Inzaghi, lo sappiamo, è stata fatta nel segno della continuità perché una linea così perfetta non può essere rovinata. Dopo tre stagioni di grandi spese, ora c’è da gustarsi il panorama dall’alto con particolare attenzione sulla destra: o Nandez o Bellerin, il sostituto di Hakimi ci sarà. Il resto della squadra, ritenuta “incedibile” sempre dall’ad Marotta, è più che sufficiente per future soddisfazioni.
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