Il Chelsea continua a voler fare la spesa in casa Inter, con cui sembra aver stretto un ottimo rapporto. Il club londinese, nonostante una campagna acquisti che definire faraonica è riduttivo, sta faticando moltissimo, stagnando nelle zone basse della classifica. Ecco perché la dirigenza sta già pianificando i rinforzi per la prossima stagione.
Il primo della lista sembra essere André Onana, portiere nerazzurro che si è messo in luce soprattutto nelle notti di Champions League. L’Inter sa bene che un’occasione così difficilmente ricapiterà: acquistato a zero, il portiere potrebbe partire per una quarantina di milioni, generando un’enorme e inaspettata plusvalenza.
Tuttavia, come riportato da La Gazzetta dello Sport, nel primo incontro tra le parti, per capire le intenzioni dei due club, l’Inter avrebbe posto un veto: niente scambio tra portieri. Il Chelsea infatti, stando alle voci, avrebbe provato ad abbassare il prezzo proponendo uno scambio con Kepa, che però la dirigenza nerazzurra avrebbe rifiutato. Se Onana dovesse veramente partire infatti, l’Inter vuole scegliere da sé il sostituto. Che, nei piani di Marotta e Ausilio, sarebbe Vicario dell’Empoli.
L’Inter ha fatto bene a mettere le cose in chiaro fin da subito: il club nerazzurro non è un discount. Se il Chelsea, che solitamente strapaga giocatori di livello discutibile, vuole Onana, allora dovrà impegnarsi maggiormente. Kepa è un portiere scostante, capace di picchi altissimi così come di cadute rovinose. E alla soglia dei 30 anni non si può più parlare di peccati di gioventù. Ecco perché l’Inter punterebbe invece su Vicario.
Come già detto un eventuale addio di Onana sarebbe doloroso, ma comprensibile. Nella situazione dell’Inter sarebbe insensato dire di no ad un’opportunità del genere. Onana è un ottimo portiere, ma, bisogna essere sinceri, probabilmente non è un fenomeno assoluto e senza pari. Ecco perché di fronte ad un’offerta simile e alla possibilità di prendere un ottimo sostituto ad un prezzo contenuto (Vicario costerebbe circa 15 milioni) rifiutare sarebbe controproducente.
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