Si è concluso ieri un mese di giugno che ha segnato un’importante punto di svolta in casa Inter rispetto al passato. Nelle ultime stagioni, infatti, i dirigenti nerazzurri erano sempre impegnati nel rincorrere alcune cessioni importanti entro la fine del mese. Plusvalenze necessarie per contenere le perdite del bilancio.
Quest’anno non è andata così, con la perdita complessiva che dovrebbe aggirarsi intorno ai 40-50 milioni di euro, in netto calo rispetto al passato. Come scrive La Gazzetta dello Sport, un’assenza di cessioni avvallata anche da Oaktree, che avrebbe potuto chiedere alcune operazioni in uscita per ripianare il deficit, ma così non è stato. Probabile, allora, che in autunno ci sarà un apporto di capitale (con 22 milioni già coperti dalla conversione di un vecchio credito di Zhang).
La necessità di far quadrare i conti rimane, ma ad oggi l’Inter non ha più il fiato corto come negli ultimi anni. E la nuova proprietà sembra essere consapevole anche dell’importanza di mantenere la rosa competitiva, senza depauperare il patrimonio tecnico.
In questo senso, è fondamentale il ruolo di Beppe Marotta. Il nuovo presidente si sta muovendo su un doppio binario: evitare la cessione di tutti big e rispettare l’equilibrio tra acquisti e cessioni, continuando a contenere il costo squadra.
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