L’ultimo indizio di mercato Inter è arrivato direttamente dal giornalista Fabrizio Biasin: “Non mi sbilancio mai, ma secondo me l’Inter sta facendo un ragionamento su De Paul”. Ancora Rodrigo De Paul in una frase insieme all’Inter. Il club nerazzurro infatti lo aveva cercato e voluto fortemente nelle scorse stagioni, ora la fiamma sembra essersi riaccesa. Ma, questa volta, sarebbe il colpo giusto nonostante l’ambientamento difficile in Spagna con l’Atletico Madrid?
Proveremo a spiegarvi i pro e i possibili contro di un ipotetico arrivo di Rodrigo De Paul all’Inter.
Rodrigo De Paul cresce nelle giovanili del Racing Club, proprio come Lautaro Martinez. Nel club argentino si fa notare per la sua enorme qualità e il Valencia decide di prelevarlo nel 2014. Il feeling con la squadra però non nasce, a causa anche di una situazione non ideale per un giovane che arriva dal Sudamerica e costretto ad ambientarsi in pochissimo tempo al calcio europeo. Nel gennaio del 2016, così, De Paul ritorna al Racing per sei mesi. Alla fine di quella stagione, l’Udinese fiuta l’affare e lo acquista dal Valencia per la cifra di 10 milioni di euro.
Dopo quattro stagioni in cui De Paul ha giocato in praticamente tutti i ruoli ed è diventato sempre di più leader tecnico e carismatico della squadra friulana, l’Atletico Madrid piomba sull’argentino – dopo le avances di diversi club, tra cui l’Inter – e sborsa ben 35 milioni di euro per portarlo in Spagna.
In tutto questo, De Paul esordisce in nazionale maggiore con l’Argentina nel 2018: ad oggi ha accumulato 39 presenze, due gol e una Copa America vinta da totale protagonista.
Rodrigo De Paul nasce come esterno sinistro, posizione in cui dà il meglio di sé in Argentina grazie alla notevole capacità di conduzione palla in avanti e al dribbling fulminante ed elegante. Arrivato in Europa, ben presto l’argentino comincia però a calpestare altre zone del campo. Guardate quanto cambia la sua heatmap nel corso della stagioni all’Udinese.
Le ultime due stagioni a Udine, dove ha giocato come mezz’ala destra a tutto campo, coincidono con la definitiva crescita di De Paul: 7 gol e 7 assist nella stagione 2019/2020, 8 gol e 11 assist nel 2020/2021. Verrebbe da dire quindi che il ruolo dove riesce esprimersi al meglio è quello della mezz’ala. Ed è effettivamente così: De Paul ha infatti bisogno di toccare molto il pallone (72.4 tocchi a media in ogni partita dello scorso anno in Serie A) ma allo stesso tempo la cosa in cui eccelle è nella conduzione palla. La zolla del settore destro di centrocampo si presta particolarmente bene a questo tipo di scopo. In quella zona di campo, Rodrigo De Paul ha dimostrato di saper fare le cose migliori.
Rodrigo De Paul sta vivendo un momento di difficoltà in Spagna con la maglia dei Colchoneros. Dopo un inizio incoraggiante, il centrocampista argentino ha sempre trovato meno spazio nel duo di centrocampo dell’Atletico Madrid: nel 2022 ha giocato soltanto 11 partite da titolare e in stagione ha registrato fin qui il povero bottino di 2 gol e 2 assist.
Questo calo di rendimento, rispetto ai tempi dell’Udinese, è da registrare a una posizione in campo che non riesce valorizzare l’argentino. Giocando nei due mediani a centrocampo, De Paul non ha così tante occasioni di avanzare con il pallone e il duo Kondogbia-Herrera sta invece regalando più garanzie al Cholo Simeone.
All’Inter, invece, Rodrigo De Paul troverebbe un centrocampo a tre, schieramento molto probabilmente più congeniale alle sue caratteristiche.
Nel seguente grafico, il numero – assegnato ad ogni voce statistica – rappresenta la percentuale di centrocampisti (nei top-5 campionati europei) che registrano dati peggiori di De Paul. Più è alto il numero, quindi, può vuol dire l’argentino è sopra le media degli altri centrocampisti in quel valore.
Come vedete, De Paul spicca per “Progessive Carries” (cioè spostamenti in avanti con la palla), XA, “Shot-Creating Actions” (cioè creazioni di azioni che portano a un tiro) e passaggi chiave. Con queste statistiche immaginatelo all’Inter, magari nella stessa posizione di Nicolò Barella o anche dello stesso Calhanoglu.
Approfondendo il discorso tattico, poi, De Paul sarebbe capace anche di regalare colpi di classe, il coniglio fuori dal cilindro: cosa che abbiamo sottolineato più volte come manchi all’Inter, ovvero quel giocatore capace di cambiare la partita da un momento all’altro con una giocata decisiva.
Guardate, per esempio, questo gol in un Lecce-Udinese 0-2 di oltre due anni fa:
Gli ottavi di finale di Champions League contro il Liverpool hanno, inoltre, evidenziato in modo plateale come per competere in Europa si debba avere anche delle alternative di livello. Oltre i tre titolari attuali, poter disporre di un quarto centrocampista come De Paul sarebbe il salto di qualità tanto cercato dall’Inter per alzare il livello anche fuori dall’Italia.
In Serie A, De Paul ha già fatto la differenza: sarebbe un colpo sicuro. La brutta parabola presa all’Atletico Madrid potrebbe farsi sentire? Potrebbe, ma l’Inter nella sua storia ha dimostrato più volte di saper far riscattare diversi giocatori rimasti “scottati” dalla loro esperienza precedente. Basti pensare a Sneijder o a Cambiasso.
De Paul, insomma, approvato a pieni voti. Sulla fattibilità dell’operazione di mercato si può discutere: l’Atletico non lo lascerà mai partire a cifre inferiori rispetto ai 35 milioni di euro sborsati appena la scorsa estate ma si potrebbe aprire lo scenario di un prestito con diritto/obbligo di riscatto interessante. In mezzo si potrebbe parlare anche di uno scambio con Lautaro (dietro a conguaglio importante da parte del club spagnolo) ma l’Inter non ama gli scambi di giocatori ma solo soluzioni in cash.
Se dovesse arrivare, però, Rodrigo De Paul si sposerebbe alla perfezione con l’Inter e le sue esigenze.
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