Rummenigge: “Interessati a Thuram. Ecco la verità su Calhanoglu”
Le parole dell'ex bandiera dell'Inter, oggi dirigente del Bayern Monaco
Ex bandiera dell’Inter e oggi membro del consiglio direttivo del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, rispondendo a diverse domande sul mondo nerazzurro, con anche alcuni retroscena interessanti.
Queste le sue parole:
SERIE A – “Un pareggio alla prima, che sarà mai? Dobbiamo ancora capire lo sviluppo di questa stagione: ad esempio la Juve ha molta volta voglia di rivincita dopo anni senza scudetto e in cui era intrappolata nella Superlega. E poi l’Atalanta è in una crescita eccezionale: ha un allenatore che considero un vero maestro. Ma l’Inter ha una consapevolezza e una forza che nessuno può discutere: il valore mostrato l’anno scorso è figlio del lavoro di questi anni”.
OAKTREE – “Non li conosco, il fenomeno dei fondi nel calcio è nuovo e risponde a logiche diverse rispetto a quelle a cui eravamo abituati. Zhang, invece, lo conoscevo: siamo stati insieme a una Oktoberfest e ricordo che aveva accusato la seconda birra… Ma la garanzia societaria resta sempre il mio amico Beppe Marotta, l’acquisto più importante di questa epoca: basti pensare alla squadra che ha creato con i suoi collaboratori, a come gestisce la società. A quanto la Juve sia andata giù senza di lui. È il garante della transizione nel nuovo ruolo nuovo di presidente: dopo tanti affari insieme, posso dire che ci si può fidare”.
MAROTTA – “Litigato con Marotta? Mai perché per lui basta una stretta di mano. Spesso i nostri interessi si sono incrociati, un giocatore che nella nostra squadra non andava funzionava nella sua, e viceversa. Pensate a Coman, chiuso alla Juve e decisivo per l’ultima Champions vinta dal Bayern. Gli ultimi sono stati Pavard che l’anno scorso voleva a tutti i costi fare il centrale e Sommer che rischiava di essere chiuso da Neuer: sono contento che entrambi a Milano abbiano fatto così bene”.
THURAM – “Anche al Bayern si è discusso molto di lui: ci interessava, poi è andato l’Inter, che ha fatto un gran colpo a zero. Dopo una stagione eccellente sembra addirittura cresciuto: segna, fa segnare, e si combina perfettamente con Lautaro. Quei due hanno un feeling evidente, sono difficili da ‘leggere’ per ogni difesa: non stanno fermi a centro area, si muovono, non danno punti di riferimento. Sono una delle coppie più imprevedibili d’Europa e a loro si è aggiunto adesso anche Taremi”.
BISSECK – “Era relativamente sconosciuto, ma lo sto seguendo con molta attenzione. Si vede che l’Inter ha pescato bene ancora una volta: la differenza la fa spesso la competenza nel riconoscere il talento prima degli altri. A Milano sono bravi in questo”.
CALHANOGLU – “Interesse per Calhanoglu? Solo speculazioni, quel ruolo al Bayern è coperto tra Palinha, Laimer, Kimmich e Pavlovic. Non era necessario aggiungere un giocatore così importante perché Calha, ormai, è a un livello top. Lo abbiamo visto anche all’Europeo”.
INZAGHI – “Esperienza all’estero? Dipende da lui e da come parli l’inglese: padroneggiare la lingua è decisivo, me ne sono accorto ai tempi del Trap al Bayern: non riusciva a incidere come voleva proprio per la difficoltà nel comunicare. Al netto di tutto, però, Inzaghi ha sorpreso in positivo: è stato perfino discusso, ma ha dimostrato di essere un allenatore di livello europeo. Ha vinto uno scudetto storico e quasi la Champions: io a Istanbul contro il City c’ero, bastava giusto un po’ di fortuna…”.