La notizia è la classica bomba di mercato prenatalizia, diffusa dalla Spagna nelle scorse ore e già rimbalzata in Italia e di cui resta da capire se si sgonfierà o se – al contrario – prenderà vigore: l’Inter e il Barcellona si sarebbero accordati per uno scambio di prestiti tra Luuk de Jong (il quale arriverebbe a Milano via Siviglia, club che ne detiene il cartellino) e Alexis Sanchez, che si trasferirebbe invece in Catalogna. Tutto fatto, tutto definito: o, almeno, così è secondo il quotidiano Sport, che spiega come manchi solo il via libera definitivo di Xavi – allenatore del Barcellona – e al cui lancio è seguito il consueto bailamme di conferme, smentite, voci e retroscena dai corridoi delle rispettive società.
Resta da capire questo, appunto: quale sarà il seguito che avrà questa notizia. Nel frattempo, si può abbozzare un’analisi su chi ci perderà e chi ci guadagnerà da un’operazione di questo tipo. Anzitutto occorre inforcare gli occhiali per dare l’idea di quale sia l’apporto sin qui fatto registrare da Sanchez alla causa nerazzurra: all’Inter al 2019, il quasi 33enne ha disputato – in tutto – 31 partite da titolare in tutte le competizioni (84 presenze in totale), mettendo a segno complessivamente 13 gol e 19 assist. Luuk de Jong, invece, non pare essere mai entrato in sintonia con il mondo Barcellona: 8 presenze da titolare in campionato per lui, 3 in Champions League. L’olandese non gioca più una partita da titolare dallo scorso 24 ottobre e – Inter o non Inter – è verosimile che possa fare ritorno al Siviglia già nella sessione di trasferimenti invernale. Nel precedente biennio al Siviglia, il 31enne attaccante ha messo a segno 94 presenze in tutte le competizioni segnando 19 gol complessivi. Non molti, in verità.
Si tratta, beninteso, di analisi fatte solo sulla carta: ma il calcio, molto spesso, si fa anche con i numeri e così si determinano anche le scelte aziendali e di calciomercato. Alcuni numeri interessanti, per dire, potrebbero riguardare il peso che ciascun giocatore comporta a bilancio: Sanchez all’Inter costa 7 milioni di euro solo considerando lo stipendio netto (quello lordo è di circa 10,5) e, nonostante un rendimento che – attesi i numeri fatti registrare e confrontati con le sue presenze da titolare – sembrerebbe essere più che accettabile, il peso del suo cartellino assume una certa consistenza nei ragionamenti che si fanno dalle parti di viale della Liberazione. Sono invece difformi e frammentarie le informazioni riguardanti il costo dello stipendio di de Jong: ma è in ogni caso verosimile che l’Inter stia facendo i suoi calcoli prima di addentrarsi in un affare per un giocatore che – così come il suo eventuale predecessore – rischierebbe di essere bloccato da Dzeko, Lautaro e Correa.
Domanda: c’è in Luuk de Jong un quid tattico che potrebbe indurre Marotta e Ausilio a sacrificare il noto (cioè Sanchez, che, bene o male, per ora in rosa c’è e il suo lo fa) per l’ignoto (leggasi l’olandese)? Di Alexis Sanchez, ormai, sappiamo tutto: il dribbling, il numero, la capacità di saltare l’uomo e fornire assist. Sappiamo anche del fisico brevilineo (è alto appena 1,68 m), mentre de Jong ha certamente dalla sua i muscoli (86 kg) e i centimetri (1,88 m), doti che l’Inter ha peraltro già trovato in estate con Edin Dzeko. Come Sanchez, invece, de Jong pare avere problemi di continuità: al Siviglia ha giocato 69 partite di campionato, senza però mai rimanere in campo per tutti i 90 minuti per più di due gare consecutive. I pochi gol segnati negli ultimi anni – a differenza dei tempi dell’Ajax, altro calcio – sono un ulteriore punto a sfavore dell’olandese.
Manca da aggiungere che, come al solito, l’idea di mercato sta scatenando i dibattiti tra i tifosi: tanto in Spagna quanto in Italia. Secondo un sondaggio apparso sul sito del quotidiano Sport – lo stesso che per primo ha dato la notizia del possibile scambio – il 64% dei tifosi del Barcellona sarebbe contrario a un eventuale approdo di Sanchez con la maglia blaugrana, ciò che incontra il parere favorevole di appena il 36% dei tifosi. D’altra parte, in un sondaggio pubblicato sui canali di Passione Inter, il 55% dei nostri lettori non farebbe lo scambio Sanchez-de Jong, preferendo tenersi il cileno anziché cederlo per far posto all’olandese.
Chi ci guadagna, allora, da uno scambio di questo tipo? Se l’Inter dovesse concludere lo scambio tra Sanchez e de Jong potrebbe avere l’occasione di liberarsi di uno stipendio pesante in cambio di un giocatore che tuttavia non si sa esattamente cosa potrà dare alla causa nerazzurra, e questo potrebbe essere un rischio soprattutto a metà campionato. Inzaghi ha sempre speso buone parole per il Nino, e pare difficile che voglia rinunciare – per i prossimi mesi – a una certezza tecnica quale è Sanchez, anche e soprattutto da subentrato. Certo, la variabile dei costi potrebbe cambiare le carte in tavola: se l’affare de Jong comportasse un ingente risparmio rispetto allo stipendio di Sanchez (e se i discorsi, soprattutto, dovessero trovare seguito), la società potrebbe chiedere al tecnico un ulteriore sforzo. Non sarebbe la prima volta, i casi Lukaku e Hakimi insegnano: ora, con le dovute proporzioni, la storia potrebbe ripetersi.
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