Sono due le novità sostanziali circolate negli ultimi giorni che potrebbero stravolgere radicalmente il calciomercato. La prima è già stata ufficializzata e non è stata accolta positivamente dai club italiani, mentre in riferimento alla seconda pare si stia raggiungendo un accordo epocale.
Iniziamo dalla nota dolente che riguarda il tema Decreto Crescita. E’ stato definitivamente bocciato, infatti, l’emendamento presentato da Forza Italia in Senato nelle scorse settimane in cui si chiedeva la proroga fino al 31 dicembre 2027 del decreto dopo la scadenza dello scorso 31 dicembre.
Ciò significa che i club italiani non potranno più godere della detassazione al 50% delle imposte previste per i lavoratori provenienti dall’estero dal 1° gennaio 2024 in avanti. Questo modificherà non poco le strategie di top club come l’Inter che avevano spesso basato i loro movimenti negli ultimi anni tenendo ben presenti gli enormi benefici apportati dal Decreto Crescita.
A rivoluzionare ancor di più il calciomercato, però, potrebbe essere la riduzione della sessione estiva al 15 agosto. Dalle indiscrezioni circolate in Inghilterra, pare infatti che i club europei stiano per raggiungere un accordo per anticipare la scadenza del calciomercato estivo di circa due settimane rispetto al solito. Una modifica che andrebbe incontro alle necessità degli allenatori di iniziare i campionati a mercato chiuso.
Per quanto riguarda l’Inter, un’eventuale anticipazione della scadenza potrebbe non cambiare troppo i piani. Negli ultimi anni, infatti, Marotta e Ausilio hanno tentato di consegnare ad Inzaghi un organico quanto più completo possibile già per l’inizio del ritiro estivo, rimandando ad agosto solamente trattative in secondo piano.
Un proposito pienamente centrato nell’ultima estate, dove il club nerazzurro – oltre a qualche giovane di talento – nel mese di agosto si è mosso solamente per completare la rosa con un vice Bastoni, chiudendo sul gong l’acquisto del promettente Tomas Palacios.
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