L’incredibile personalità di Thuram e il rapporto d’amore con le bandierine
L'attaccante francese sembra essere la soluzione più concreta in questo momento per il reparto offensivo nerazzurroRiuscire a non subire pressioni con quel cognome pesante addosso che ha fatto la storia del calcio mondiale e della Nazionale francese come quello di Liliam Thuram, beh, è già tanta roba. Dei gesti tecnici e della qualità in campo di uno degli obiettivi di mercato dell’Inter ne abbiamo parlato nelle ultime ore, ma Thuram (Marcus) è anche un ragazzo dalla grande personalità. Il francese spicca per un carisma che i tifosi del Borussia Mönchengladbach hanno da subito notato: la sua esultanza – che ormai è diventata iconica – è entrata nel cuore di tutti. Prende la maglia, la fa indossare alla bandierina e la porta con sé in giro per il campo.
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E così ha fatto anche quando il suo compagno di squadra Mamadou Doucoure – rimasto fuori dal rettangolo verde in continuazione per 4 anni lottando contro infortuni – è riuscito a fare il debutto in Bundesliga. Ovviamente, la maglia di Doucoure è finita sulla bandierina alla fine del match: una personalità e un gusto per la vita di cui il 24enne dava i segnali fin da piccolo.
Uno degli allenatori più importanti della carriera di Thuram – a detta dello stesso giocatore – è Philippe Bretaud. Il tecnico francese ha avuto modo di lavorare con l’attuale attaccante del Gladbach nell’ormai celeberrimo centro di Clairefontaine, accademia da dove sono passati giocatori come Thierry Henry e Kylian Mbappé e recentemente ha parlato così del classe 1997: “Marcus aveva una grandiosa capacità di controllare la palla e dribblare, e anche di eliminare l’avversario e spingere in avanti velocemente. Ciò che lo distingue dagli altri è che è davvero atipico come ragazzo. È affascinante e fa un sacco di battute, ha molto gusto per la vita.”
La personalità di Marcus Thuram si intravede in gesti divertenti e leggeri come quello della bandierina ma anche in altri più importanti, pregni di significato: infatti, al ritorno al calcio giocato dopo la pandemia, il francese ha esultato assumendo una postura tra i simboli del Black Lives Matter. Un gesto che al tempo era di estrema attualità viste le proteste che stavano esplodendo negli USA in seguito alla morte di George Floyd. Un carattere forte fuori e dentro dal campo ma che, a volte, ha portato a degli spiacevoli eventi. Come quello nella partita contro l’Hoffenheim dello scorso dicembre 2020.
Al 79′ del match (poi finito 1-2 per l’Hoffenheim) Thuram e l’avversarsio Stefan Posch sono protagonisti di un contatto al limite dell’area. Il francese inizia a discutere e, infuriato, reagisce sputandogli sul volto. Un gesto bruttissimo di cui non si è riconosciuto lo stesso Thuram chiedendo scusa per l’evento. L’attaccante è stato subito espulso, ricevendo, poi, una lunga squalifica di sei giornate. Carattere, tanto carattere, nel bene e nel male.