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Vocalelli (GdS): “Ma che senso ha prendere Eder o Pellé? E’ Milik l’uomo giusto per Conte”

L’Inter, in questa finestra invernale di calciomercato, è alla ricerca di una quarta punta che sia in grado di rafforzare il pacchetto offensivo di Conte per la seconda parte di stagione. I nomi sono quelli di Eder e Pellé, profili low cost, mentre le altre opzioni, più onerose, al momento sembrano allontanarsi.

Graziano Pellè, Getty Images

Alessandro Vocalelli, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ne ha parlato su Gazzetta.it: Il mercato, si sa, si svolge spesso su un terreno sconnesso ed è facile inciampare. Il mercato, poi, è quasi sempre indecifrabile. Ma a volte anche originale. Se ne parla molto, giustamente, in questi giorni e sono tante le squadre interessate. Perché, al di là degli annunci di immobilismo, tutti o quasi hanno bisogno di migliorarsi. Ci sono però situazioni, o voci, francamente poco comprensibili. A proposito dell’Inter, ad esempio, si parla di possibili soluzioni per l’attacco che vanno da Pellè a Eder. Ed è difficile intuire il senso – se così è – di una scelta del genere. Certo, il mercato è fatto di opportunità, ma deve essere soprattutto un’occasione reale di crescita. E gli attaccanti, come del resto difensori e centrocampisti, non sono tutti uguali. Anzi”.

Serve un vice Lukaku vero: “Prendiamo l’esempio appena fatto: Pellè è un giocatore fisico, capace di fare da sponda per gli inserimenti, forte di testa e un po’ meno – almeno rispetto alla concorrenza – dal punto di vista tecnico. Eder, invece, è un calciatore estremamente tecnico, veloce, anzi scattista, che invece di rientrare per fare da sponda è molto più abile nel famoso attacco alla profondità. Come si può pensare dunque che Pellè ed Eder possano essere in concorrenza? Detto questo, la questione Inter è molto più semplice, o almeno lineare. L’Inter, nella sua ricchezza, ha bisogno di un’alternativa a Lukaku. Ma, bisognerebbe aggiungere d’un fiato, ha bisogno di un’alternativa ‘vera’ a Lukaku. Altrimenti, come si dice legittimamente in questi casi, meglio non fare nulla. A che servirebbe, tanto per restare agli esempi, uno come Eder? Il giocatore ha tutto per meritare rispetto assoluto, per capacità e professionalità, ma che senso avrebbe un suo ingaggio? Davvero qualcuno pensa che Eder sia chiaramente più forte di Sanchez? Davvero qualcuno pensa che, in caso di assenza di Lukaku, sia l’uomo giusto per non farlo rimpiangere? Davvero qualcuno pensa che non rischi di trasformarsi nella quarta punta, o forse anche quinta, perché all’occorrenza anche Perisic avrebbe caratteristiche forse più adatte e una maggiore “immersione”, in questo momento, nel calcio italiano ed europeo?”.

Milik l’uomo giusto: “L’Inter – proprio perché è già una grande squadra – se vuole davvero crescere ha bisogno di un rinforzo che, per caratteristiche e conoscenze immediate del nostro campionato, può davvero essere il valore aggiunto nella corsa scudetto. Certo, l’occasione del campionato è troppo ghiotta per non pensare a questo e – se magari si riuscisse a trovare una sistemazione ad Erikssen o a qualche altro esubero, anche per risparmiare su pesanti ingaggi – ci sarebbe (parere strettamente personale) un giocatore davvero adatto all’Inter. Lo scrivevo un mese fa e non ho cambiato idea: quel giocatore è Milik. Perché potrebbe essere la migliore alternativa a Lukaku; perché (per il suo modo di muoversi) sarebbe addirittura una spalla perfetta di Lukaku in caso di assenza di Lautaro; perché colmerebbe le due lacune offensive più evidenti di una squadra (ripeto, già grande) come questa. L’Inter fatica a segnare di testa, al punto che D’Ambrosio è il suo miglior marcatore aereo. E fatica a segnare su punizione, che resta quasi un tabù. Ecco, Milik sarebbe anche questo: l’abile colpitore di testa e uno specialista tale su punizione da essere preferito sui calci da fermo anche a gente come Insigne e Mertens”.

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Raffaele Caruso