16 Giugno 2020

ESCLUSIVA – Aubameyang, parla il C.T. del Gabon: “Con Conte sarebbe una macchina. In Italia avrebbe tutto ciò che gli serve”

Patrice Neveu ai microfoni di Passioneinter.com: "I Gunners devono chiarire la loro posizione. Età? Ha fame di vittorie, questa è la sua garanzia. E' un felino"

I tifosi dell’Inter hanno ormai capito che, con o senza la partenza di Lautaro Martinez, nel reparto avanzato qualcosa cambierà la prossima stagione. Alexis Sanchez ha ancora qualche settimana per far cambiare idea alla dirigenza, la quale sembra però maggiormente intenzionata a non riscattarlo. Sebastiano Esposito potrebbe partire per fare esperienza. Se poi davvero il Barcellona si facesse sotto per portare in Spagna El Toro, ecco che almeno un arrivo di spicco sarà lecito aspettarselo.

Il nome di Edinson Cavani è il primo indiziato, sia per la sua grande esperienza che per il fatto che arriverebbe dal mercato dei parametri zero, sul quale la Beneamata ha dimostrato grande attenzione e prontezza per cogliere le occasioni. Un altro nome che però sta tornando sempre più in auge è quello di Pierre-Emerick Aubameyang, che per sua stessa ammissione è in attesa di una proposta di rinnovo da parte dell’Arsenal che, ad oggi, ancora non è arrivata.

La redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva il commissario tecnico della nazionale in cui milita Aubameuyang (il Gabon), Patrice Neveu, per parlare del possibile futuro in Italia del numero 14.

Patrice, prima di tutto come stai, qual è la situazione in Gabon in questo periodo difficile?

“Dall’inizio di marzo 2020 e la cancellazione delle partite di qualificazione per la Coppa d’Africa ho soggiornato in Gabon a Libreville. A livello personale, sto bene. Il campionato locale gabonese è ancora fermo, speriamo in un miglioramento della situazione sanitaria. Attualmente, le misure preventive sono sempre drastiche, vale a dire che c’è l’obbligo di indossare la mascherina e c’è il coprifuoco alle 18:00. Tutti devono restare a casa”.

Qual è il tuo rapporto con Pierre Emerick Aubameyang? So che lo hai convinto a tornare a giocare per il Gabon lo scorso autunno.

“Dal momento in cui sono stato nominato allenatore, ho voluto incontrare personalmente un gran numero di giocatori, per parlare di passato e futuro. Ovviamente ho incontrato anche Pierre Emerick, a Parigi durante una pausa che il suo allenatore gli aveva concesso. Il nostro scambio è stato franco, diretto e sincero. E’ fra i top al mondo. Dunque come tutti i giocatori di quel livello si aspetta di giocare nelle migliori condizioni, organizzative, professionali, mediche. Dopo averlo ascoltato, gli ho fatto alcune domande, capendo che aveva sofferto molto per le ingiuste critiche subite, con le conseguenti, legittime frustrazioni. Ho cercato allora di togliergli ogni dubbio dalla mente. A volte le selezioni africane possono far sorgere piccole preoccupazioni organizzative, frustranti per i giocatori abituati a organizzazioni impeccabili nel loro club”.

Ed i risultati si sono visti.

“Pierre ama il suo paese, me lo ha confermato e mi ha ribadito tutte le sue ambizioni per giocare per le pantere. Dalle prime uscite con Burkina Faso, Marocco, Repubblica Democratica del Congo, Angola da buon capitano è subito passato dalle parole ai fatti. Record di gol e grande determinazione, proprio come mi aveva promesso. E’ il capitano perfetto per questa squadra, ed è anche la cinghia di trasmissione perfetta tra i giocatori e me. È un ragazzo molto retto, leale e molto rispettoso”.

Ci sono molte voci su di lui per il prossimo mercato, in quanto non ha ancora rinnovato il suo contratto con l’Arsenal. Dove pensi che giocherà?

“Dal momento in cui ha lasciato il Saint-Etienne nel 2013 prima al Dortmund e poi all’Arsenal ha avuto una crescita costante. La sua regolarità di rendimento e le sue statistiche sono impressionanti. Credo comunque che sia innanzitutto l’Arsenal a dover far capire la propria posizione. Lui è il capitano, i numeri ed i gol parlano per lui. Certamente un giocatore è sempre dipendente dal collettivo, ma Pierre ha segnato quasi la metà dei gol dell’Arsenal in campionato. I Gunners sono fra i club europei più grandi in Europa, anche se in questa stagione, per molte ragioni, la squadra non ha ottenuto buoni risultati. Nonostante ciò, Pierre con i suoi 17 gol è ancora in corsa per essere capocannoniere. Suo padre Pierre François, un ex nazionale gabonese, è un uomo di grande esperienza ed è anche il suo consigliere. Insieme hanno sempre saputo come prendere le giuste decisioni, hanno sempre scelto assieme quando rimanere in un club e quando fosse invece il momento giusto per cambiare. Dall’eventuale proposta dell’Arsenal dipenderà inevitabilmente la decisione”.
Lo hai sentito ultimamente? Ti ha mai parlato dell’Italia?
“Sì, parlo spesso con lui e con suo padre. Sono ovviamente interessato alle sue intenzioni sul suo futuro, ma tutto ciò rimane strettamente confidenziale. Questa è una questione molto delicata, da parte mia sono certo che giocherà in un grande club europeo”.
Come pensi che giocherebbe nel campionato italiano?

“Ovviamente potrebbe giocare tranquillamente in un campionato come quello italiano. Il calcio in Italia fa rima con alto livello, passione, fervore dei tifosi, i media che coltivano uno spirito competitivo e molto altro… tutto ciò di cui hai bisogno Pierre Emerick insomma”.

Come pensi che giocherebbe all’Inter al fianco di uno come Lukaku? Si è parlato anche di lui per il futuro dell’attacco nerazzurro.

“Pierre ha il vantaggio di avere un bagaglio completo per giocare in tutte le posizioni d’attacco. Mentalmente è certamente orientato alla ricerca del gol, ma è anche molto bravo nelle fasi di transizione e nell’aiutare la squadra. Non appena la palla viene persa, si trasforma nel primo difensore. Se i suoi centrocampisti si bloccano dietro di lui, sa come disturbare i giocatori avversari, essere il primo a recuperare palla. Se la squadra gioca bassa per tutta la partita, lui fa gare di grande sacrificio. E’ un attaccante che spacca le difese. In modo elegante, ondeggiando come un felino. E’ sempre al posto giusto per finalizzare l’azione”.

Fra pochi giorni compirà 31 anni: pensi che Conte farebbe bene a puntare su di lui per vincere?

“Si è affermato in Francia, Germania ed Inghilterra: per vincere queste sfide ha lavorato molto. Sa bene quello che vuole e si prepara in modo maniacale da ogni punto di vista, a partire dall’alimentazione e dal mantenimento del proprio fisico. Sono superstizioso e non voglio portargli sfortuna, ma spero che faccia un’altra stagione al completo, l’ennesima. Avendo 31 anni, tanto a livello di club quanto in nazionale vuole incrementare il proprio palmarés. E questa fame è la prima cosa su cui un club deve puntare, oltre che per le sue innate qualità da bomber. Pierre combina, agilità, velocità di corsa, flessibilità. Tutte queste qualità, quando si aggiungono ad una solida difesa, gli permettono di far male a qualsiasi avversario. Inoltre sa come sfruttare le qualità dei partner d’attacco per creare buchi ed opportunità. Se Steven Zhang ed Antonio Conte lo hanno messo in cima alla lista, non ho dubbi che lo stesso Conte lo trasformerebbe in una vera macchina”.
La redazione di Passioneinter.com ringrazia Patrice Neveu per la disponibilità e cortesia dimostrate nel corso dell’intervista.

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