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ESCLUSIVA – Benevento, l’ex Mariani avvisa l’Inter: “Non sarà una passeggiata. Conte? Un testardo con quel 3-5-2!”

Poche ore al ritorno in campo dell’Inter: alle 18:30 i nerazzurri faranno visita al Benevento, che tanto a sorpreso nell’esordio con vittoria a Genova, contro la Sampdoria (2-3). Nonostante Lukaku e compagni siano superiori sulla carta ai gialloblu, non mancano dunque le insidie: prima fra tutte l’entusiasmo della piazza, nato dalla trionfale promozione in A della scorsa stagione e galvanizzato dalla rimonta di Marassi. Da non sottovalutare poi il possibile esordio del nuovo acquisto Iago Falque, approdato dal Torino.

La redazione di Passione Inter ha contattato in esclusiva Pietro “Pedro” Mariani, bandiera della squadra sannita, per presentare assieme a lui il match di oggi.

Esordio con vittoria in trasferta a Genova per il Benevento: se lo aspettava?

Sinceramente sì. È stato cambiato poco rispetto la scorsa stagione, c’è stato qualche innesto. Dei nuovi arrivati, Glik non ha fatto prestazione di livello, è stato aiutato molto da Caldirola, che ha fatto una gara importante al di là della doppietta ed anche da Letizia. Con Inzaghi c’è un grande spirito di gruppo. Poi la Samp è in grossa difficoltà, nella sua storia non ricordo quando abbia passato momenti simili, ma ha una grande tradizione e vincere da loro non è mai facile”.

Quante possibilità hanno i giallorossi di ripetersi oggi?

“Da tifoso me lo auguro, ma secondo me ci sono delle lacune da colmare sul mercato. Ora Inzaghi non può variare più di tanto, ha solo Moncini davanti, poi tante seconde punte. Non si può sperare sempre in Insigne, per il quale si parla tra l’altro di cessione. In A è tutta un’altra cosa anche se hai dominato la Serie B. Non bisogna farsi ingannare da questa partenza. Guarda il Genoa: ha preso giocatori davvero importanti, ora Balotelli. Non è quello che ha perso 6-0. Il Parma prende 7 giocatori in questi giorni, il Cagliari Nainggolan: il Benevento deve capire che le avversarie si stanno rinforzando parecchio”.

Al di là di quello che verrà fatto sul mercato, che partita si aspetta oggi?

“C’è un grande entusiasmo. Magari poi finirà 4-0 per l’Inter e tanti saluti. Ma c’è entusiasmo, che è una di quelle cose che non puoi allenare. Non sarà una passeggiata per Conte. Dovrà prendere la partita molto sul serio. Guarda il Benevento a Genova: penso sia una delle squadre che corre di più al momento. Fare tre gol nel secondo tempo ora è difficilissimo, e li ha fatti correndo. L’Inter è più indietro nella condizione fisica, ed in casa il Benevento dà di più.

A chi prestare maggior attenzione l’Inter?

“Caprari mi ha impressionato, anche se lo conoscevo già. Ha degli spunti molto importanti. Poi Caldirola: ha fatto 8-10 gol da quando è qui, nei calci piazzati è tremendo”.

Che cosa ne pensa della squadra che sta costruendo l’Inter, è pronta per lottare per lo scudetto?

“Sì, ma lo era anche l’anno scorso. La Juventus ha fatto una grande fatica, alcuni episodi le sono stati favorevoli, per esempio le circostanze in cui si è giocato il derby d’Italia al ritorno, ma non voglio far polemica. Da giocatore mancato dell’Inter, amico di Altobelli me lo auguro. L’anno scorso Conte si è auto-convinto che si potesse fare solo il 3-5-2, è stato troppo estremista. Emotivamente poi è davvero troppo estremo. Quando hai 30 giocatori puoi fare quello che vuoi. A volte pareggiava partite perché quello era lo schema, troppo prevedibile”.

Proprio ieri in conferenza Antonio ha fatto capire che il cambio modulo visto con la Fiorentina, sarà più facile vederlo nuovamente a gara in corso che dal primo minuto.

“Lui è un testardo. Lo reputo un allenatore eccellente, ma non ha elasticità, è un pugliese di quelli “capoccia tosta”. Deve avere anche più coraggio, allentare questo muso lungo, è sempre inc*****o, dovrebbe essere più leggero e tranquillo. Si dice che i giocatori non possono stare più di 2 anni con Conte: è logorroico, incazzoso, uno si stanca dopo un po’. Ma lo dico con stima e affetto per lui. Questa cosa va allenata e variata”.

Non posso non chiederle di quell’aneddoto di mercato di cui ha parlato, che la riguarda…

“Giocavo a Brescia. Altobelli venne dalla Juve da noi. Mi trasformai in difensore, feci  un campionato con mostruoso, terzo in media voti dietro a Baresi e Montero. Essendo amico di Pellegrini, Altobelli gli fece mio nome è lui disse sì, ma mancava il mio consenso, anche se inizialmente mi dissi entusiasta. Mi chiamò anche il Bologna. All’Inter avrei fatto panchina, alla fine feci la scelta mirando a carriera. Ma te lo giuro: ci fu un giorno in cui ero fermo prima del casello,  rimasi dentro l’auto più di un’ora a pensare se andare a destra o sinistra, alla fine chiamai il Bologna ed accettai. Mi costò cara perché Spillo non mi parlò per più di due anni. Poi gli è passata”.

Un pronostico per oggi: risultato e marcatori.

“Spero che l’Inter vinca lo scudetto, ma che oggi vinca il Benevento. Ma all’Inter voglio troppo bene per tanti motivi, mi copro con un ‘1x’ dai!”.

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Daniele Najjar

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