Complice la sconfitta rimediata ieri sera a San Siro contro il Real Madrid, all’Inter e Conte ora servirà un miracolo per capovolgere il girone B di Champions League e ottenere il pass per gli ottavi di finale.
Il tecnico nerazzurro è finito al centro delle polemiche, l’Inter in questo avvio di stagione è stata a tratti irriconoscibile e lontana anni luce da quella squadra che si era piazzata solo pochi mesi fa al secondo posto in campionato ed Europa League. A far discutere è inevitabilmente anche il caso Eriksen che divide in due la tifoseria nerazzurra.
Per parlare dei temi più caldi che tengono banco in casa nerazzurra e fare il punto sul futuro di Conte, la redazione di Passione Inter ha intervistato in esclusiva il giornalista Fabrizio Biasin.
Fabrizio, non prendiamoci in giro. Questa non è l’Inter di Conte…
“Se non avessimo un termine di confronto allora potremmo dire che Conte non riesce a carburare con questa squadra. Fino a pochi mesi fa ci siamo divertiti con la sua Inter, siamo arrivati in finale di Europa League e la squadra aveva un’identità. C’è stato un mercato, secondo me interessante che ha rafforzato la squadra ma i risultati sono all’opposto. No, questa non è l’Inter di Conte”.
C’è una spiegazione logica?
“L’Inter è stata l’ultima squadra a terminare la stagione, non ha avuto il tempo di trovare energie. Ma ci sono anche altre mille scusanti ma non ce n’è una accettabile fino in fondo. Manca applicazione, determinazione e voglia di fare per bene le cose. Non sto dicendo che c’è qualcuno che rema contro o che Conte vuole farsi esonerare, manca il fuoco indispensabile per vedere la vera Inter di Conte. Lui ha sempre ottenuto grandi risultati perché è sempre riuscito a tirare fuori il 110% dai suoi giocatori, oggi non lo vediamo. Che lui sia antipatico o simpatico in conferenza stampa non me ne frega, a me interessa quello che poi si vede in campo. E ora manca tantissimo, manca la capacità di modificare la partita in corso d’opera”.
La difesa a 4 potrebbe sistemare un po’ di cose?
“Capisco quando Conte si arrabbia perché io, mio cugino e i miei amici pensiamo di saperne più di lui. E’ giusto che lui faccia il suo mestiere, da osservatore esterno però vedo che le cose non stanno funzionando in questa maniera e credo si possa provare altro. Mai mi sarebbe venuto in mente l’anno scorso di cambiare schema, ma in questo momento le cose non stanno funzionando. Ritengo Conte bravo e deve pensare ad alcune alternative dal punto di vista tattico. La difesa a 4 è sicuramente una di queste, secondo me potrebbe permettere a diversi giocatori comunque di giocare nel loro ruolo”.
Secondo te è davvero possibile pensare ad un addio tra Conte e l’Inter?
“Io tenderei ad escluderlo, soprattutto perché spero che le cose vadano già meglio a partire da sabato contro il Sassuolo. Questa squadra ha tanto potenziale ancora inespresso e se ingrana può fare davvero bene. Non ci sono le condizioni per pensare ad un esonero, anche dal punto di vista economico. L’unica possibilità è che le parti trovino un accordo ma non penso ci sia la volontà né da una parte né dall’altra. La possibilità di un divorzio c’era ma in estate quando Conte era sofferente e l’Inter bloccò Allegri. Poi sappiamo come è andata, bisogna capire se quella è una reale volontà di proseguire insieme o se si è andati avanti solo per una questione economica. Più passa il tempo però e più la sensazione è che si è andati avanti perché non ci si poteva dire addio”.
Sui social ti sei abbastanza esposto sulla questione Eriksen. Minuto 86 di Inter-Real Madrid, il danese entra a 4 minuti dalla fine della partita…
“Io sono un grande sostenitore di Eriksen ma non perché sono innamorato di lui o l’Inter esiste solo con Eriksen. L’Inter c’era prima di Eriksen e ce ne sarà un’altra senza di lui. Ma Eriksen messo in condizioni da giocare un po’ alla sua maniera poteva fare il bene dell’Inter che è l’unica cosa che conta. Si è deciso che non va bene per Conte, mi va anche bene e lo accetto ma quella cosa che ho visto ieri non va bene. Sia per il giocatore, sia per chi lo ha portato, sia per l’Inter. Mettere Eriksen a 4 minuti dalla fine significa voler provocare il giocatore e la società. Questa cosa non è accettabile, significa gettare benzina sul fuoco e problemi già ce ne sono. Dobbiamo ringraziare anche che Eriksen è entrato in campo, scontato anche per quello che guadagna, ma 9 giocatori su 10 ti mandano a quel paese. Non la accetto come cosa”.
LA REDAZIONE DI PASSIONE INTER RINGRAZIA FABRIZIO BIASIN PER LA DISPONIBILITA’ CONCESSA
>>>Sostienici su Patreon per avere accesso ai contenuti esclusivi<<<
Le possibili scelte del tecnico nerazzurro
Tutto sulla super sfida di Champions League fra Inzaghi e Arteta
Entra e clicca sul link per interagire con noi
L'analisi del match di Champions League
L'attaccante austriaco non gioca dalla trasferta di Berna
Attacco del tecnico in conferenza stampa