Un ultimo sforzo. È quello che chiede Antonio Conte alla sua squadra nelle prossime sfide contro Crotone e Sampdoria per coronare quello che lui, a differenza di chi forse prova a sminuire il grande lavoro fatto, continua a chiamare “sogno”.
Un sogno costruito in due anni, nei quali la Beneamata si è trasformata in una formazione forte, granitica in difesa, spietata in attacco. Come sempre in questi casi si sprecano i paragoni con team vincenti del passato: dall’Inter di Mancini a quella di Simoni, fino alla squadra dei record dell’89, allenata da Trapattoni. In quest’ultima, sulla fascia sinistra (per intuizione del Trap), giocava Andreas Brehme, che la redazione di Passione Inter ha raggiunto per una intervista. Proprio in questi giorni, dal proprio profilo Instagram (@andibrehme) , lo stesso Brehme ha ricordato l’indimenticabile cavalcata, culminata con la vittoria a San Siro contro il Napoli di Maradona.
In molti hanno paragonato l’Inter oggi alla sua, che vinse lo Scudetto nel 1989. Vede anche lei delle somiglianze?
“Sì, vedo somiglianze soprattutto per quanto riguarda lo spirito di squadra che si è creato all’interno dello spogliatoio. Nel 1989 eravamo una squadra con un’unità fantastica e guardando oggi l’Inter giocare ho la sensazione che sia ricreata la stessa cosa”.
In quella stagione avevate due attaccanti molto generosi ed in sintonia, Diaz e Serena, come lo sono oggi Lukaku e Lautaro Martinez. Le piace questa coppia?
“Si assolutamente, una coppia di attaccanti veramente fantastica. Sono affiatati e si vede che sono complementari, l’uno esalta l’altro”.
Conoscendo il grande lavoro che Antonio Conte chiede agli esterni, non crede che sarebbe stato l’allenatore perfetto per Brehme?
“(Ride, n.d.r) Beh, penso che avremmo lavorato molto bene insieme. Alla fine con un buon attacco vinci una partita, con una buona difesa vinci il campionato!”.
Ha giocato per l’Inter per 4 anni: quale giorno ricorda con più affetto? Cosa significa per lei l’Inter?
“Ho avuto la fortuna di giocare in ottime squadre, ma i miei quattro anni all’Inter sono stati il periodo migliore della mia carriera. Su tutti devomdire che non dimenticherò mai l’atmosfera di San Siro quando vincemmo lo scudetto contro il Napoli“.
Pensa che l’Inter in futuro potrà tornare alla ribalta anche in Europa? Le squadre italiane hanno faticato ad essere protagoniste negli ultimi anni in Champions League.
“Sì, penso che sia tempo che anche i club italiani tornino a vincere periodicamente la Champions League. La Serie A è tornata ad essere uno dei campionati più forti del mondo e il livello più alto è molto competitivo ora”.
Cosa ne pensa di quello che è successo con la Superlega? Le sarebbe piaciuta, oppure è stata un’idea sbagliata?
“Sono felice che le persone al potere abbiano dato ascolto alle proteste di molti fan in tutto il mondo. Per me i tifosi sono la parte più importante del calcio e le persone responsabili nei club e nelle federazioni dovrebbero ascoltarli sempre e con molta attenzione”.
La redazione di Passione Inter ringrazia Andy Brehme per la disponibilità.
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