ESCLUSIVA PI – Cordolcini (Guerin Sportivo): “Onana scelta logica per l’Inter. La qualità di Dumfries”
L'intervista ad Alec Cordolcini, uno dei massimi esperti di calcio olandese, per parlare di: Onana, Dumfries e non soloNegli ultimi giorni l’arrivo di André Onana si è mano a mano concretizzato sempre di più. Seppur non ci sia ancora una firma ufficiale, i principali quotidiani e giornalisti sportivi hanno indicato il camerunense come prossimo erede di Samir Handanovic. In attesa dunque di capire se la pista che porta all’estremo difensore dell’Ajax si concretizzerà o meno, la redazione di PassioneInter ha voluto approfondire il suo profilo rivolgendosi a uno dei massimi esperti di calcio internazionale – soprattutto olandese – presenti qui in Italia.
Alec Cordolcini, storica firma del Guerin Sportivo – collaboratore anche de Il Fatto Quotidiano, L’Ultimo Uomo e il Giornale – ha risposto ad alcune nostre domande su André Onana ma non solo: per l’occasione, abbiamo anche chiesto il suo parere sul neo nerazzurro Denzel Dumfries. I nostri abbonati Triplete a PassioneInter.club hanno inoltre avuto l’opportunità di poter fare delle domande sul calcio olandese a 360°. Di seguito, l’intervista completa:
Si parla di un probabile arrivo di André Onana all’Inter. Dovesse concretizzarsi, che portiere si devono aspettare i nerazzurri?
“Onana è un portiere che, prima della squalifica, era in forte ascesa. Quando arrivò all’Ajax era in cerca di minutaggio perché in Catalogna era chiuso da una concorrenza molto folta. Ad Amsterdam è riuscito, nel giro di poco tempo, a ritagliarsi uno spazio da titolare. Una volta entrato nell’undici non ne è più uscito, nonostante anche lì la concorrenza non mancasse.
Un anno per esempio ci fu il ritorno del portiere della Nazionale Tim Krul per via di un infortunio di Onana: appena il camerunense è rientrato però si è subito ripreso il posto. Questo è stato accompagnato da un processo di crescita costante. Nell’anno in cui l’Ajax è arrivato in semifinale di Champions League, si può dire che Onana è stato uno degli elementi fondamentali anche se è stato tra quelli meno celebrati. L’apporto del portiere in quella stagione è stato di altissimo livello”.
“É un portiere che è cresciuto molto, sia in personalità che in caratteristiche tecniche. È migliorato sulle uscite, sugli interventi, sugli uno contro uno. È un giocatore che ha fatto tutta la trafila di crescita, già due anni fa era considerato pronto per il salto in un campionato di livello superiore. Poi c’è stato l’anno di squalifica che ha un po’ congelato il tutto. Nel frattempo l’Ajax gli ha fatto sapere di cercarsi una squadra a fronte di una richiesta di adeguamento del contratto, da parte del giocatore, in un periodo in cui poteva nemmeno giocare”.
Credi che giocherà con l’Ajax in questa stagione?
“Sembra proprio che l’Ajax voglia tenerlo fuori rosa proprio perché sono rimasti indispettiti dal comportamento del giocatore. Dalle dichiarazioni di Overmars (ds degli Ajacidi, ndr) è risultato chiaro come, salvo cataclismi, l’esperienza di Onana all’Ajax si sia chiusa. Al massimo potrebbe scendere in campo con lo Jong Ajax per poter accumulare nuovi minuti in partite ufficiali”.
É la scelta giusta per l’Inter?
“Indubbiamente è una scelta logica e coerente. Onana proviene da un campionato in cui buona parte delle squadre cerca portieri che sappiano impostare l’azione. È una delle prerogative che l’Ajax cerca in un portiere. Va anche detto che è un giocatore su cui si è lavorato molto dal punto di vista della concentrazione in partita. Un difetto dei portieri dell’Ajax, infatti, è che spesso può capitare che nelle partite di campionato non subiscano dei tiri in porta. È per questo che il club olandese ha quattro preparatori dei portieri, ognuno specializzato in un settore: di cui uno proprio nell’aspetto mentale. Da questo punto di vista, come si è visto in Champions League, Onana ha risposto molto bene. È un portiere capace di lasciarsi alle spalle un errore commesso senza problemi”.
Parlando proprio di competitività in Olanda, abbiamo visto diversi giocatori nerazzurri (come Mulattieri, Oristanio e F. Stankovic) giocare in prestito nella seconda divisione dei Paesi Bassi: è abbastanza probante per i giovani?
“Non credo, il livello è troppo basso. La seconda divisione olandese è una buona rampa di lancio per un livello intermedio ma non per i top-5 campionati europei. In merito a questo, Van Gaal è recentemente andato ad allenare una squadra di Serie B olandese per una partita di beneficienza: al temine ha detto di aver trovato un livello molto basso. Vedo un prestito in B olandese come un’occasione per fare accumulare minuti a un giocatore in un campionato professionistico“.
Perché la nazionale olandese fatica ad imporsi nelle grandi competizioni? (Domanda di Cristian – Abbonato Triplete)
“Se si guarda sulla carta, la Nazionale olandese, rispetto a qualche anno fa, ha giocatori di qualità. Se guardiamo la difesa, Wijnaldum, Depay, De Jong: ci sono dei giocatori importanti. Il problema della Nazionale è stato quello di non riuscire a trovare un allenatore che costruisca una squadra omogenea. Ci è riuscito bene Koeman che ha completato il processo della costruzione dalle macerie.
“Poi la scelta su de Boer non è stata efficace: non ha lo stesso spessore sull’opinione pubblica di un allenatore dal curriculum di Van Gaal. Questo è un discorso che poi anche gli stessi giocatori assorbono. E si è già visto in queste prime partite un netto miglioramento rispetto alla gestione de Boer. Sia chiaro, non intendo dire che ci sia una stretta necessità di un C.T. veterano ma, come abbiamo visto con Mancini, ci vuole un tecnico che riesca a costruire una squadra con la S maiuscola”.
Restando in tema, passiamo a Denzel Dumfries: con il PSV giocava da terzino destro, in Nazionale esterno: qual è il vero volto del neo nerazzurro?
“Dumfries è un giocatore versatile. Lui addirittura agli inizi era un difensore centrale. La sua particolarità è che lui è uno dei cosiddetti sleeper, cioè giocatori che crescono poco alla volta. Nelle giovanili magari non rubano l’occhio ma alla fine con il duro lavoro riescono ad emergere. È stato così anche al PSV dove aveva giocatori di livello superiore eppure è riuscito a conquistare la maglia da titolare. Il suo bagaglio tecnico, infatti, non è quello di fenomeno”.
“Dal punto di vista offensivo ha già tutte le carte in regola per non far rimpiangere Hakimi. La sua sfida sarà il tempo che impiegherà ad assimilare i concetti e gli schemi di Simone Inzaghi, che sono diversi da quelli che aveva al PSV o da quelli che ha ora in nazionale. Ha comunque grandissime potenzialità”.
Ci sono spesso delle voci sull’interesse dell’Inter per Donny van de Beek: che momento sta vivendo allo United e come lo vedresti all’Inter?
“Van de Beek è arrivato a un binario morto della carriera. Il suo passaggio al Manchester United, per varie ragioni, si è dimostrato un flop. Un po’ per colpa sua, un po’ anche per il tipo di squadra che è lo United. A mio parere doveva già andare via l’anno scorso. Lui ha voluto rimanere per ritagliarsi uno spazio, ma come stiamo vedendo, è ancora fuori contesto”.
Secondo me è un giocatore da ricostruire a livello psicologico, perché ormai è la seconda stagione che sta bucando. Poi, lui essendo uno di quegli ibridi tra centrocampisti e trequartisti, ha bisogno di trovare il giusto contesto tattico”.
C’è qualche talento emergente in Olanda da tener d’occhio? (Domanda Cristian – Abbonato Triplete)
“Il primo in assoluto è Cody Gakpo, che è un’ala. Una notizia recente parla proprio di un interesse del Bayern Monaco: giusto per far capire la qualità e le possibilità di sfondare”.
Poi c’è Antony dell’Ajax, al suo secondo anno in Olanda, che secondo me dovrebbe soltanto migliorare sotto porta. Potrebbe diventare un giocatore molto importante”.
In estate è sbarcato Ihattaren in Serie A: può essere interessante?
“É senza dubbio uno dei più talentuosi visti negli ultimi in Olanda. Il suo problema è la disciplina: non è mai riuscito a giocare una stagione intera al PSV per via di diverse punizioni. Ha sprecato molte opportunità, non sul campo ma proprio a livello di spogliatoio”.
“Sul talento non si discute ma non credo che andare in Serie A senza avere alle spalle delle stagioni da titolare sia stata una grande mossa”.