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ESCLUSIVA – Ferri: “Eriksen? Non do colpe a Conte, ha avuto le sue occasioni. Brutto calo, ma c’è tempo per rialzarsi”
L'ex difensore nerazzurro ha parlato dei temi caldi in casa InterÈ un periodo difficile per l’Inter di Antonio Conte, che deve rialzarsi dopo la cocente sconfitta in Champions League contro il Real Madrid. Per parlare dell’attuale momento in casa nerazzurra, Passione Inter ha intervistato l’ex difensore della Beneamata Riccardo Ferri, che ha detto la sua su quanto accaduto nelle ultime settimane.
Inevitabile una domanda su Maradona: quali sono i sentimenti provati in queste ore?
“Io credo che Maradona fosse un’icona, per noi che da avversari l’affrontavamo era un punto di riferimento. Sfidarlo era motivo di orgoglio e preoccupazione, non riuscivi a marcarlo. Era una soddisfazione essere in grado di limitare in qualche giocata: allora in Serie A c’erano i migliori al mondo e lui era la punta di diamante. Parliamo di qualcosa di irripetibile, vivere quel periodo è stato emozionante”
Torniamo all’Inter: nelle ultime partite stanno emergendo numerose difficoltà: quale pensi sia la causa?
“Fino a qualche settimana fa, io avevo descritto questa situazione con un problema tattico. Era una squadra a trazione anteriore, che aveva bisogno di essere più equilibrata: poi c’è stata la partita con l’Atalanta a Bergamo che ha dato buoni spunti, con un’Inter più attenta in fase di non possesso”.
Eppure nelle ultime uscite sembra esserci stato un passo indietro
“Il primo tempo della squadra con il Torino era da archiviare, il calo però poteva essere spiegato anche a causa delle Nazionali, perché comunque nel secondo tempo c’è stata una reazione. Chiaro che invece la gara con il Real Madrid è stata un pugno nello stomaco perché si son fatti tre passi indietro”.
Come spiega questo calo?
“Trovare una giustificazione sarebbe troppo semplice, se l’avessi la direi immediatamente all’Inter. Credo che ci sia ancora tutto lo spazio per prendersi le rivincite, chiaro che non ci si aspettava un calo così sotto il profilo mentale e dell’atteggiamento, tutto quello che aveva caratterizzato la seconda parte della stagione”.
Parliamo di Eriksen: il suo scarso impiego continua a far discutere
“Io mi dissocio da chi cerca un capro espiatorio, ha avuto tutto il tempo per esprimere le sue qualità. Se non l’ha ancora fatto non è colpa di chi e di quanto l’ha messo in campo: i giocatori hanno l’opportunità di mettere in difficoltà l’allenatore, non solo in partita ma anche in allenamento. Non credo che Conte non lo faccia giocare per un preconcetto”.
Da ex difensore, come spiega i tanti gol incassati dall’Inter in questa prima parte di stagione?
“Io credo che gli acquisti hanno portato l’Inter ad essere una squadra un po’ meno equilibrata, anche il centrocampo ha una trazione anteriore. È indubbio che poi la linea difensiva può andare in difficoltà, poi c’è la poca intensità che si mette nel rubare palla agli avversari e nella poca intensità del gioco da dietro. Poi quando si perde palla e si fotografa la squadra non tutti sono nelle posizioni giuste nelle marcature preventive. Io mi aspetto che qualcosa cambi”.
Sempre in tema difesa, la crescita di Bastoni sta stupendo tutti
“Il suo percorso è stato un crescendo naturale, con ogni probabilità in allenamento, con la vicinanza ai campioni, ha avuto la possibilità di attingere un qualcosa per crescere velocemente. Incarna molto bene la fiducia del centrale difensivo, ma con il suo piede sinistro sa iniziare l’azione: la Nazionale è il giusto premio per quanto fatto sino ad ora”.