21 Giugno 2020

ESCLUSIVA – Flachi avverte la sua Sampdoria: “Sarà un’Inter arrabbiata”. Sulla squalifica: “Basta panini, ora torno nel calcio”

A distanza di dieci anni dalla squalifica, l'ex bomber blucerchiato parla ai microfoni di Passioneinter.com: "Tornerò da allenatore. Domani sarà dura per Ranieri"

Tempo di campionato: questa sera all’insolito orario delle 21.45 torna in campo l’Inter di Antonio Conte, vogliosa di riscattare immediatamente l’eliminazione dalla Coppa Italia di sabato scorso.

La redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva un’ex bandiera blucerchiata, Francesco Flachi, per parlare del match di stasera. Flachi con la Samp vanta 110 gol in 280 match, terzo di sempre dopo Vialli e Mancini con la squadra genovese. Oggi però è fuori dal calcio, in attesa che la lunga squalifica per positività alla cocaina possa terminare (12 anno a partire dal 2009). Tra ristoranti, panini e tanta voglia di rientrare in quello che è sempre stato il suo mondo.

Francesco, come vanno le cose, alleni i ragazzi più giovani ora?

“Ho ancora un anno e mezzo di squalifica, mi piacerebbe intraprendere questa strada. Un po’ lo sto già facendo, in categorie dilettantistiche ho già cominciato a fare l’allenatore. Mi piace, mi sono tolto qualche soddisfazione a vincere qualche coppa e qualche campionato in seconda categoria. C’è stata questa possibilità anche con questi bambini, che mi dà la possibilità di prepararmi su tutti i fronti. I ragazzi poi apprendono prima, ti danno più soddisfazione. Quest’anno e mezzo lo userò per imparare: poi se sono bravo buon per me, altrimenti vuol dire che dovrò andare a fare altre cose. Mi sta piacendo, magari non pensavo fosse così faticoso!”.

E’ un po’ questa la strada che vorrai prendere dopo la squalifica dunque, sperando magari in un piccolo sconto sui 12 anni previsti. 

“No guarda, ormai ad un anno e mezzo dalla fine non mi cambia più di tanto. Dopo più di 10 anni… ti dico la verità: ci ho provato, ma ho visto che non c’è questa possibilità. Mi tengo dunque il tempo a disposizione per imparare e migliorare”.

Per il resto sei ancora impegnato nella ristorazione?

“Ho abbandonato tutto. Avevo due locali, ma adesso basta con ristoranti e panini. E’ stata una bella esperienza, mi sono divertito, ma non è il mio mondo. Il mio mondo è il calcio. Mi piacerebbe provare a fare qualche cosa in questo ambito. Magari se sono bravo a fare l’allenatore, o il dirigente. Finché non sarà finita la squalifica non so cosa posso fare, perché fintanto che non sarà terminata nessuno mi può prendere a livello contrattuale”.

Parlando invece di attualità, cosa ne pensi della situazione della tua Samp? Oggi riprende anche il campionato ed i blucerchiati devono salvarsi.

“Vedendo l’inizio delle altre squadre, credo che non sia facile per nessuno riprendere. Inizia un campionato particolare, dove ci può stare tutto. Le tre partite che abbiamo visto non sono state belle come si poteva pensare. E’ normale quando stai fermo qualche mese. Giocando ogni tre giorni, con temperature elevate… non vorrei portare male, ma mi auguro che fili tutto liscio, perché anche a livello di infortuni potrebbe portare a situazioni spiacevoli cambiando i destini dei giocatori e delle squadre”.

La Samp riparte domani dall’Inter: che partita ti aspetti?

“Non è che sia un bell’inizio! Sarà un’Inter arrabbiata dopo l’uscita dalla Coppa Italia, conosciamo Conte, si vorrà rifare subito. A parte l’Europa League gli è rimasto il campionato su cui concentrarsi. Ha la possibilità di arrivare in fondo ovunque. Ha un grande allenatore, con una squadra che rispecchia il suo carattere. I risultati poi non sempre possono essere favorevoli, ma questa Inter la vedo pronta ad arrivare in fondo ovunque”.

Ti piace la coppia Lautaro Martinez-Lukaku?

“Mi piace tanto, si integrano bene come caratteristiche. Mi piace la mentalità che Conte trasmette alla squadra. Se un giorno dovessi diventare allenatore vorrei che la mia squadra avesse lo stesso atteggiamento che ha l’Inter a livello motivazionale, di carattere. Mi piacerebbe usare le ‘maniere’ di Conte”.

C’è un attaccante oggi nel quale ti rivedi?

“Meglio di no! (ride, n.d.r.)”.

Come caratteristiche del Flachi calciatore ovviamente…

“Scherzi a parte, come caratteristiche tecniche, giocate ed anche il tipo di fisico, forse direi Insigne dai”.

Il gol più bello che hai fatto nella tua carriera?

“Per me son tutti belli, per un attaccante valgono tutti allo stesso modo. Facile sarebbe citare quelli in rovesciata, ma li metto alla pari perché dipende anche dal risultato. Ma uno importante, che ci permise di restare in Serie B in un anno particolare, fu quello al Messina (5 maggio 2002, Sampdoria-Messina 2-1, n.d.r.)”.

Come giudichi il livello del calcio italiano di oggi, rispetto a quello in cui giocavi tu?

“Come il giorno e la notte! Le qualità ci sono. A livello di personalità magari… noi avevamo dei maestri da questo aspetto qui, che ci facevano capire i valori dello spogliatoio, come allenarsi, con che mentalità, siamo stati fortunati. Poi a livello tecnico eravamo anche bravi il che ci ha permesso di fare qualcosa in più. Ma ecco, penso che oggi manchi la materia prima, i valori dello spogliatoio. Noi eravamo più coinvolti, stavamo assieme, andavamo a cena assieme, eravamo più squadra. Si nota subito quando una squadra ha un gruppo vero. Vedo troppi giocatori che pensano soltanto a loro stessi”.

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Francesco Flachi per la disponibilità. 

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