Pea, innanzitutto come sta andando la sua nuova esperienza in Cina?
“Si tratta di una esperienza che si sta rivelando affascinante, sia per la tipologia del lavoro, che per la cultura orientale. Un’esperienza sicuramente positiva oltre che formativa”.
Sta avendo modo di conoscere il mondo Suning da vicino, cosa ne pensa del loro progetto nel calcio?
“È una società in continua evoluzione ed in costante crescita. Suning è una proprietà davvero importante ed i progetti cui sta dando vita nel calcio sono ambiziosi”.
Riesce ancora a seguire la Serie A? Pensa che quest’anno ci sia davvero più competizione?
“Credo che se in questa stagione ci sarà più competizione, come dice lei, il merito sarà essenzialmente dell’Inter, la principale rivale della Juventus in ottica Scudetto. Staremo a vedere”.
Domani la sua ex squadra, l’Inter, farà visita ad un’altra sua ex, il Sassuolo. I neroverdi possono pensare ad un altro “scherzetto” come già successo in questi ultimi anni?
“Certamente l’imprevedibilità è ciò che rende il calcio un gioco meraviglioso. Sulla carta però, e non solo in conseguenza dei punti maturati dalle due squadre in classifica fino ad ora, una delle due squadre parte sicuramente favorita”.
Ha visto l’inter in periodi diversi: 2000, 2010 ed oggi lavora con la stessa proprietà dei nerazzurri. Quali sono differenze che le sono balzate all’occhio maggiormente di questi tre periodi storici?
“Sinceramente sono convinto che oggi, ancora di più di ieri se vogliamo, le proprietà forti economicamente possono ambire a risultati importanti. Se poi a questa forza si unisce metodo e strategia, tutto diventa più facile ed in discesa”.
Qual è il giovane che ha allenato all’Inter dieci anni fa e che più l’ha sorpresa nella crescita avuta?
“Biraghi. Sono sorpreso perché ha avuto costanza e determinazione da vero campione. Ed oggi raccoglie i frutti dei suoi sacrifici. Che sono davvero stati molti nel suo caso!”.