ESCLUSIVA – Gli ex compagni raccontano Lautaro Martinez: “Che esordio a 15 anni!” “Adora l’Inter e l’Italia” “E la sua ossessione…”
Viaggio nel passato del Toro con tre componenti del Club Atletico Liniers: l'attaccante Julio Acosta, il portiere Lucas Partal, e l'ex tecnico Alberto Desideri ricordano i suoi inizi ai microfoni di Passioneinter.comE’ il 13 maggio del 2013. Al 62° minuto il Club Atletico Liners sta perdendo in casa per 2 a 0 contro il Puerto Comercial, in sesta divisione argentina. Fra le fila di casa c’è però un esordio: il promettente quindicenne Lautaro Martinez sta per entrare al posto di Maxi Herrera. Al 64°, due minuti dopo, il Liniers si porta sul punteggio di 1-2: il piccolo Lautaro ha già segnato! Per la cronaca: la partita finì in parità.
Comincia così la storia del Toro: con un gol. “E giocò quella partita con una capigliatura particolare” – spiega ai nostri microfoni Julio Acosta, il più grande goleador della storia del club, tutt’ora in forza alla squadra dopo più di 300 presenze – “perché è una tradizione tagliare i capelli a chi esordisce, in Argentina”. E la foto qui sotto testimonia il momento: a fine match poi, si è rasato i capelli a zero, per rimediare!
Dalla tripletta segnata conto il Messico, Lautaro Martinez è finito ancora di più al centro dell’attenzione di stampa e soprattutto tifosi: quelli dell’Inter attendono speranzosi la sua consacrazione in questa stagione, dopo l’ottimo impatto avuto al primo anno in Italia. La redazione di Passioneinter.com ha contattato tre persone che lo hanno conosciuto bene, in passato: Julio Acosta appunto, attaccante del Liniers, Lucas Partal, che di quella squadra era il portiere e Alberto Ricardo “Pichu” Desideri, tecnico che lo fece esordire in prima squadra, ancora minorenne.
“Piacere, sono Lautaro!”: El Toro si presenta al calcio
“Sì, ha fatto gol immediatamente” – spiega Acosta – “! Noi giocatori titolari quella partita non l’abbiamo giocata, perché eravamo al torneo regionale, ma ricordo che in quel match entrò e fece subito gol”. Partal arricchisce le parole del compagno ricordando gli aspetti che lo hanno sempre colpito di Lautaro prima di vederlo in prima squadra: “Lo avevo già visto giocare con le giovanili ed è sempre stato uguale: rispettoso, forte ed applicato. Ma poi all’esordio ha fatto subito gol aiutandoci a pareggiare. Che impatto!”.
L’allora tecnico Desideri, quasi si emoziona a parlare di lui: “L’ho seguito da quando era piccolo, ho avuto questa fortuna. Fisicamente è sempre stato forte, quindi ci siamo decisi a farlo esordire a 15-16 anni nel torneo locale (c’era anche il torneo regionale). Quando l’ho chiamato a metà del secondo tempo gli ho detto di lavorare come ha sempre fatto nelle giovanili, di fare sponda, di cercare la porta. Non mi aspettavo che segnasse già dopo due minuti! E aiutò anche un compagno a realizzare il gol del pareggio. Purtroppo poi lo abbiamo rivisto soltanto per qualche partita, perché subito fu comprato dal Racing”.
L’ABC del Toro: “Talento, rispetto e forza mentale”
Un Lautaro quindicenne dunque era già capace di stupire compagni ed avversari. I motivi sono presto detti: “Iniziò molto giovane” – racconta Acosta – “, ma già si vedeva che era un giocatore diverso. Si muoveva molto bene e si notava la sua grande capacità realizzativa. Poi era un ragazzo semplice ed umile, come tutta la sua famiglia. Anche suo fratello Alan è così, oggi gioca con noi”.
“Ha sempre avuto la stessa forza” – aggiunge invece Partal – “, anche se non a livello fisico ovviamente: questo aspetto lo sta migliorando giorno dopo giorno. Però a livello mentale sì: ha sempre saputo ciò che voleva e ha sempre dato tutto per ottenerlo. Il presente non è una casualità”.
Mister Desideri lo esalta: “Quello che mi ha sempre impressionato di lui è la sua grande efficacia e la capacità di essere così tanto presente nel gioco e soprattutto decisivo. Contro il Messico ha partecipato nel primo tempo a 4-5 azioni. In tre di queste ha fatto gol. Dentro l’area è importantissimo. Ho sempre notato una cosa: raramente mancava la porta o sbagliava. La palla finisce quasi sempre dove vuole lui ed in porta. Quando vuole qualcosa, la ottiene”.
Lautaro oggi: “Adora l’Inter e la tripletta non è un caso”
Che rapporto ha Lautaro con le sue “origini”? E dove può arrivare ora? L’ex compagno di reparto Acosta spiega: “Ogni volta che viene in città passa a trovarci e vuole allenarsi con noi. Mi ha anche regalato le sue scarpe l’ultima volta. Adora l’Italia e l’Inter. Sta molto bene lì, è felice. Si gode ogni momento, giorno dopo giorno. Sono molto felice per lui e per la sua famiglia. Non mi sorprende perché ha sempre avuto in mente i suoi obiettivi e le possibilità non gli mancano. Al Messico ha realizzato tre gol di pregevole fattura. Ad impressionarmi sono i suoi tiri: fortissimi e finiscono tutti in porta”.
Partal conferma le parole dell’attaccante: “Parliamo anche spesso su Whatsapp e quando viene a Bahia non si dimentica mai di noi. E’ molto legato al Liniers. Dell’Inter ci dice che è un grande club, di primo livello, che ha tutto per migliorare sempre e restare il più in alto possibile”.
Desideri si addentra nei dettagli tecnici: chi meglio di lui può spiegarci dove è migliorato in questi anni? “Anche guardando soltanto i riassunti delle partite, si può capire che è un giocatore importante e che è migliorato molto sotto molti aspetti da quando è in Italia. Nei movimenti, nel gioco aereo, nella tecnica di passaggio, nella partecipazione al gioco con i compagni. Uno che lo conosce da bambino nota tutti questi miglioramenti continui. L’Inter e l’Argentina lo miglioreranno ancora. E’ ossessionato da questo: dal dare tutto e migliorare sempre di più. Paragoni?Aguero aveva alla sua età la sua stessa forza, anche se con un po’ di più capacità tecnica. Le differenze fra i due sono sul gioco individuale. Però si assomigliano. Anche a Batistuta per l’efficacia in area e per la forza del suo tiro. Tutti i suoi tiri finivano in porta “.
I tifosi dell’Inter aspettano Lautaro a San Siro: c’è una stagione tutta da vivere: il Barcellona e le altre pretendenti, possono aspettare ancora un po’!
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