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ESCLUSIVA – Italo Cucci rimanda l’Inter: “Ha vigore, ma deve ritrovarsi. Lautaro? Se ha la testa al Barcellona diventa un problema”

Il calcio è tornato, finalmente. Le semifinali di ritorno della Coppa Italia, giocate lo scorso weekend, sono state soltanto l’antipasto di quel che stiamo per assistere: una serie di partite, fra campionato e coppe europee, incastrate fra di loro in un periodo di tempo molto breve. Una vera e propria volata, per riuscire a scongiurare l’ipotesi della sospensione della stagione 2019/20, con conseguenti danni economici.

L’Inter di Conte ha dovuto abbandonare uno degli obiettivi stagionali e si proietta ora in un tour de force senza precedenti, fra voglia di rivalsa e voci di mercato, sia in entrata che in uscita. La redazione di Passioneinter.com ne ha parlato in esclusiva con il noto giornalista Italo Cucci.

Abbiamo avuto il primo assaggio di calcio italiano, quali sono i segnali che ci hanno lasciato queste due partite?

“Sono stati fatti infiniti ragionamenti sul tema: ‘come sarà il nuovo calcio?’. Ma alla fine a prevalere è il cuore. La Juventus ha avuto problemi tattici facendo giocare Ronaldo centravanti. Il Milan li ha perché gli manca l’unica punta che aveva. L’Inter deve ancora ritrovarsi: ha vigore fisico ma ancora non si capiscono bene i giocatori, devono registrare alcune cose per arrivare fino in fondo. Il Napoli invece, che era un po’ la cenerentola di questa compagnia si è presentato un po’ sfasato nei primi momenti prendendo un gol. Che però, anziché avere il solito effetto deprimente, lo ha caricato. E’ il segnale calcistico che aspettavamo: vince chi ce la mette tutta, chi mette il cuore. Gattuso, il suo dramma. Per uno come me che ama il calcio difensivo, intelligente, vedere un gol in contropiede così mi fa dire: è tornato il calcio”.

Considerando tutto quello che è successo, si aspetta qualche sorpresa ora, oppure i valori sul campo rimarranno quelli visti fino ad ora?

“Nella concentrazione delle tante partite da giocare, con il caldo, può succedere qualcosa, soprattutto se dietro non c’è stata un’adeguata preparazione fisica. Chi ha lavorato meglio fino ad ora la spunterà. Si è visto subito: ad un certo punto viene meno la prestanza fisica. Non a caso hanno messo 5 sostituzioni. Chi saprà farne un uso migliore sarà avvantaggiato. Un vantaggio ingiusto per chi ha la rosa di 25 grandi giocatori. Ma credo che siano tutti più o meno nella condizione di fare le sostituzioni giuste per gli obiettivi che hanno”.

In queste due partite ci sono stati due assenti che hanno attirato le critiche: Cristiano Ronaldo e Lautaro Martinez. Solo una serata storta per loro due?

“Dipende da diversi fattori, soprattutto in una partita che arriva dopo tanto tempo. Nel caso di CR7 in una partita condizionata dallo zero a zero. Perché ho visto la Juventus rallentare ad un certo punto. La difesa funzionava, Bentancur reggeva il centrocampo bene. Ad un certo punto hanno pensato: vediamo cosa fanno gli altri. Ed a momenti venivano beffati. In queste prime battute non me la sento di essere critico con i giocatori. Anzi, li ringrazio, perché si sono presentati ben coordinati. Si diceva: i giocatori sono preoccupati, sono stanchi. Non ho visto niente di tutto questo, anzi ho visto grande disponibilità”.

Parlando invece di Lautaro Martinez, lei come lo gestirebbe in questo momento?

“Se si parte dal titolo de La Gazzetta dello Sport di ieri, che si somma a quelli degli altri quotidiani di oggi, se è vero che ha la testa al Barcellona, beh sono cavoli. Se il giocatore perde la condizione psicologica di essere in un gruppo, di battersi per la causa, allora diventa un problema. Devono essere molto bravi a convincerlo a fare il suo mestiere, ma non è facile. L’alternativa è affrontare il mercato risolvendo questa cosa in partenza. Tanto arriverebbe un bel pacco di soldi. Perché poi un certo tipo di assenteismo finirebbe per ripercuotersi sul resto del gruppo”.

Passiamo alle coppe europee: come vede le italiane per il rush finale?

“Credo che la vera sorpresa sarà vedere come si ritroveranno con le altre. Ognuno parte da un punto diverso. I tedeschi per esempio partono avvantaggiati rispetto a tutti. Non è stupido aver ricominciato con un bel vantaggio sugli altri. Per il resto non ci sarà niente da buttare. Per esempio, il Lione: sembra che debbano essere terrorizzati dal fatto di arrivare a giocare con la Juventus senza partite alle spalle. Secondo me invece ce la può fare. Perché non ci sarà niente di garantito per nessuno. Saranno le coppe più avvincenti alle quali abbiamo assistito negli ultimi anni”.

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Italo Cucci per la gentilezza e disponibilità dimostrate nel corso dell’intervista.

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Daniele Najjar

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