ESCLUSIVA – Lo scopritore di Godin: “Ha pagato la difesa a 3, ma che umiltà! Carisma? Con lui e Conte non si sentono più le mogli…”
Gerardo Pelusso, l'allenatore che ha fatto esordire Diego nella massima serie uruguaiana, ai microfoni di Passione Inter: "Uno come lui è utile anche quando non gioca"Diego Godin alla ribalta: la partita contro il Bayer Leverkusen ha confermato le buone impressioni delle ultime uscite del Flaco. L’ex Atletico Madrid ha avuto bisogno di diverso tempo per ambientarsi in un nuovo campionato e, soprattutto, ad un sistema di gioco a lui nuovo.
Ma, come a spiegato lui stesso a fine match, ha fatto parlare il lavoro e gli allenamenti, ed ora i risultati si vedono.
La redazione di Passione Inter ha contattato in esclusiva Gerardo Pelusso, tecnico che ha lanciato in massima serie uruguaiana il difensore nel lontano 2003, quando aveva solamente 17 anni e giocava nel Club Atletico Cerro.
Signor Pelusso, questo non è stato facile per Diego. Secondo lei, perché?
“E’ stato un anno difficile. L’adattamento non è stato facile, ha sentito di tutti i cambiamenti. Il cambio soprattutto a livello di sistema di gioco e di posizione che occupa in campo. Negli ultimi anni ha giocato, tanto nell’Atletico così come nella Seleccion uruguaiana, come centrale nella linea a 4. Sinistro per di più. All’Inter gioca nella difesa a tre, a destra. A campo aperto è più difficile difendere, questo credo sia stato l’aspetto che ha pagato di più”.
Contro il Bayer Leverkusen a detta di tutti ha giocato una grande partita, per poi affermare: “Non giocavo, ma ho lavorato in silenzio”. E’ questa sua migliore qualità?
“E’ molto competitivo, il fatto di non giocare gli è costato molto. Ma è un professionista incredibile, ha lavorato in silenzio, a dispetto del grande nome che porta sulle spalle. Non ha perso l’umiltà, ha lavorato fino a ritrovare la miglior forma”.
Che ricordo ha di lui, quando lo conobbe da giovanissimo?
“Già era serio, a 17 anni sembrava un vero professionista, non dovevo dirgli nulla. Sempre ordinato, puntuale, rispettoso delle regole. E già si notava la sua qualità, che era differente dai coetanei e balzava subito all’occhio”.
Può essere importante per l’Inter del futuro che sta nascendo?
“Credo che già lo sia stato. Perché anche senza giocare nella sua miglior forma, un giocatore con la sua personalità ed la sua professionalità è fondamentale per il gruppo. Si fa sentire in tanti modi”.
In una precedente intervista ci disse: “Con Godin, la ricreazione è finita”. Quest’anno, effettivamente, ci sono stati meno problemi disciplinari rispetto alle ultime stagioni…
“In questo spogliatoio mettevano dicevano la loro di continuo le mogli dei giocatori. E’ arrivato Conte, con la sua disciplina differente, è arrivato con lui Godin: mi sembra che qualcosa sia cambiato. Inter seconda in campionato, la maggior parte del tempo ha combattuto per il primo posto”.
Un solo punto alla fine ha diviso la prima dalla seconda.
“Credo che la differenza di qualità fra Inter e Juventus sia grande e si sia fatta sentire alla fine. Ma l’Inter ha fatto un bel campionato, di lavoro, serietà e professionalità con gente come Diego. L’Inter ha subito tantissime critiche, quello che ha detto Conte è verissimo: nessuno lo ha mai difeso. Hanno lasciato giocatori e tecnico soli”.
La redazione di Passione Inter ringrazia Gerardo Pelusso per la disponibilità.
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