22 Gennaio 2025

ESCLUSIVA – Luca Marelli: “Polemiche, Arbitri e Supercoppa. Come sta cambiando il Var”

La nostra intervista esclusiva all'ex arbitro Luca Marelli

LE DOMANDE DELLA COMMUNITY DI PASSIONE INTER

La gestione arbitrale e il metro di giudizio di un direttore di gara cambiano tra una partita ‘normale’ di campionato ed una più importante, come una finale di Supercoppa?
“In nessun modo. L’approccio è lo stesso perché l’arbitro è quello. Se un arbitro dovesse cambiare l’approccio a prescindere, prendendo spunto dalla partita in sé, state sicuri che quell’arbitro non arbitrerà bene. Un arbitro deve magari nel tempo cambiare, ma non può cambiare tra una partita e l’altra, perché se entra in campo con uno schema preciso è la volta buona che non ne combina una giusta”.

Dal tuo punto di vista come vedi la gestione di Inzaghi degli ammoniti, spesso sostituiti dopo pochi secondi dal giallo ricevuto?
“Io credo che questo questa soluzione di sostituire gli ammoniti è stata copiata da tanti allenatori. Il fatto che è stato copiato da tanti allenatori vuol dire che è qualcosa di positivo. Pertanto dal mio punto di vista lo capisco perfettamente, perché ricordiamoci sempre un particolare, fino a quindici anni fa rimanere in dieci uomini era certamente un problema, ma non un problema come oggi. Oggi come oggi una squadra che rimane in dieci uomini novanta volte su cento perde. Considerando la costruzione dal basso, l’uomo contro uomo, l’occupazione degli spazi, la ricerca degli spazi. Tante volte, quindici anni fa, il portiere il calcio di rinvio lo calciava a quaranta metri, saltavano di testa e chi la prendeva la prendeva. Invece adesso si comincia dal basso e se si comincia dal basso è chiaro che un uomo in più è ovvio che fa la differenza. Pertanto non lo sbagliato. Naturalmente sto esprimendo un parere da semplice appassionato, perché non sono un tecnico. Però il fatto che sia stato copiato praticamente da tutti significa che è stata un’innovazione positiva”.

Ad oggi l’indicazione per gli arbitri è quella di far prevalere sempre più la percezione del campo a quella del Var. Secondo te si andrà avanti in questa direzione anche nei prossimi anni?
“Io lo spero, anche perché una partita senza interventi VAR è una partita meno polemica, perché sappiamo perfettamente che il VAR è stato fondamentale ma, come avevo facilmente pronosticato tanto tempo fa, ha aggiunto un livello di polemica. Perché prima si polemizzava su quello che succedeva in campo, adesso si polemizza su quello che succede in campo e al VAR. Pertanto un arbitro che decide in campo, che non ha bisogno del VAR, è positivo per il gioco e soprattutto per il post.partita. Però è anche vero che dal VAR non si può tornare indietro, perché ha risolto decine e decine di episodi, che sarebbero rimasti con decisioni sbagliate in campo. Soltanto vent’anni fa c’erano trasmissioni del lunedì, che guardavo perché mi è sempre piaciuta la discussione calcistica, ma erano sostanzialmente incentrate su posizioni di fuorigioco. Si perdevano ore a parlare di fuorigioco ma è fuorigioco non è fuorigioco, il pallone dentro, il pallone fuori. Sono tutte situazioni che con la tecnologia sono state risolte e perciò adesso la discussione è sugli episodi. Quello sui contatti naturalmente è un problema che non sarà mai risolto, perché la soggettività, proprio perché è soggettiva, sarà diversa tra persona e persona”.

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